Trento profondo rosso…blu: la Virtus Verona vince 4-0
Credits Carmelo Ossanna – A.C. Trento 1921
Una vera e propria lezione di calcio quella subita dal Trento sul campo del ‘Gavagnin-Nocini’ dove si è trovato ad affrontare una Virtus Verona così bella da meritare ampiamente il risultato di 4-0, prima volta nella storia del club tra i professionisti, e di conseguenza le posizioni di vertice della classifica. Quattro, per l’appunto, le reti messe a segno dai veronesi, tre nel primo con Demirovic, Ceter e Casarotto ed una nel secondo tempo con Juanito Gomez, a testimonianza di una supremazia a tratti imbarazzante. Da una parte festeggiano gli uomini di Luigi Fresco, roveretano di nascita e veronese d’adozione, mentre dall’altra Bruno Tedino ed i suoi si leccano le ferite e provano a voltare pagina visto che settimana prossima, al ‘Briamasco’, arriverà l’Arzignano dove servirà subito rialzare la china.
Il Trento parte schierando l’undici che ha pareggiato con l’Alessandria soltanto sei giorni prima, con l’unica eccezione di Obaretin al posto dell’indisponibile Trainotti, mentre la Virtus Verona risponde con il suo classico 3-4-1-2 cercando di sfruttare la superiorità numerica a centrocampo, fattore che già in avvio risulta decisiva ai fini del risultato finale. È una partita che parte male e finisce peggio per i trentini, con i padroni di casa che trovano la via della rete in avvio grazie al sinistro di Demirovic dal limite dell’area e dimostrano, con il passare dei minuti, un’attitudine migliore e sicuramente più efficace nel presidiare la metà campo avversaria. È un monologo veronese in tutti i sensi, con il pallone che rimane tra i piedi di Toffanin e compagni, i quali cercano continuamente la via del raddoppio: dall’altra parte Bruno Tedino prova a cambiare le carte in tavola con l’accentramento di Terrani e Pasquato passando ad un 4-3-1-2 che sembra, quantomeno inizialmente, dare alcuni risultati con il Trento che riesce a superare in qualche frangente la metà campo avversaria, troppo poco per impensierire l’estremo difensore Sibi. Intanto la Virtus preme e si fa vedere più volte dalle parti di Russo finché, dagli sviluppi di un calcio d’angolo e grazie ad un errore del portiere aquilotto, non arriva il raddoppio griffato Ceter. L’attaccante è abile a sfruttare la presa maldestra di Russo ed infilare il pallone in porta da due passi. Passano pochi minuti ed arriva anche il tris con l’idolo del ‘Gavagnin-Nocini’, quel Casarotto che anticipa tutti sul primo palo ed insacca in rete il bel servizio dalla destra di Cabianca. È un passivo davvero pesante per essere solo all’intervallo, con lo spogliatoio trentino che non può certo rimanere in silenzio davanti ad una prestazione così negativa. Al rientro in campo, Tedino cambia Sangalli e Suciu, così come Petrovic, bocciando di fatto il centrocampo e parte della fase offensiva inserendo Di Cosmo, Rada e Anastasia per provare a dare una strigliata alla squadra, cosa che purtroppo non avviene. I ritmi nella ripresa calano, ma il copione rimane intatto con la Virtus Verona padrona del gioco ed il Trento che appare leggermente più reattivo: cosa di poco conto perché, dopo una prima mezzora non troppo entusiasmante, arriva anche il poker di Juanito Gomez che sfrutta al meglio il cross dalla destra di Zarpellon per partecipare anch’esso alla festa rossoblu. Il quarto d’ora finale è buono solo per le statistiche, ma non toglie nulla alla larga vittoria della Virtus Verona e nemmeno alla sonora sconfitta del Trento. A caldo, mister Tedino fa ‘mea culpa’ e si accolla le responsabilità di un atteggiamento non accettabile da parte della squadra, ma ora serve solo guardare avanti alla prossima partita, quella con l’Arzignano che, dopo una sconfitta così, diventa più importante che mai.
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mercoledì 9 Ottobre 2024