Top ten Serie A: sotto l’albero il Pagellone del girone d’andata

Amici calciofili, l’ora è giunta. Tra un brindisi natalizio e una fetta di panettone, non ce ne vogliano i fan del pandoro, ci ritroviamo – com’è nostra consuetudine di redazione – a tirare le somme del girone d’andata di Serie A. Tra sorprese e delusioni, entusiasmi e mugugni, eccovi servito IL PAGELLONE di mezza stagione!

Inter 8: Fare meglio di Conte era difficile, ma Simone Inzaghi c’è riuscito. Con cinque punti in più rispetto allo scorso anno, sette vittorie consecutive sotto l’albero di Natale e la qualificazione agli ottavi di Champions, i nerazzurri si confermano la miglior squadra Italiana.

Milan 8: La conferma del diavolo. Secondo posto contro tutto e tutti, ma soprattutto conto i problemi fisici che hanno falcidiato la squadra di Pioli. Se il girone d’andata è in linea con le aspettative, spetta ai rossoneri costruirsi un ritorno che sia in linea col significato letterale del termine.

Napoli 7: Grandi prestazioni e capitomboli roboanti. Si potrebbe riassumere così l’andata della “Banda Spalletti”, in grado di conquistare cinque punti in più rispetto all’era Gattuso e di chiudere il girone con un terzo posto “sospeso” tra le meraviglie di inizio stagione ed il calo pre-natalizio.

Atalanta 7: Rispetto allo scorso campionato il trend è in miglioramento, con Gasp che supera Gasp di due punti. Quello che preoccupa maggiormente la Bergamo nerazzurra è la discontinuità: troppi passi falsi soprattutto in casa. Il buon proposito per il 2022 deve essere far tornare il Gewiss Stadium un fortino.

Juventus 4,5: L’anno scorso, a questo punto della stagione, Andrea Pirlo aveva cinque punti in più ed era comunque sulla graticola. Con l’inspiegabile l’incapacità di Allegri di trovare la quadra della situazione, se non ci sarà un’inversione di rotta i bianconeri, lontani anni luce dal vertice, rischiano di dover abbandonare anche i più modesti sogni europei.

Roma 5: Il sesto posto ha una sola motivazione: la rosa incompleta su cui ha potuto contare Josè Mourinho. Con la classica coperta troppo corta, il portoghese ha dovuto spesso fare di necessità virtù. La palla passa ora alla società: dal mercato di gennaio passano le sorti dei giallorossi.

Fiorentina 8: Questa non ce l’aspettavamo. Agli ordini del generale Vincenzo Italiano e presa per mano dal bomber Dusan Vlahovic, la viola ha regalato ai suoi tifosi risultati e prestazioni entusiasmanti. Identità tattica chiara e preparazione atletica ottimale: con queste basi la Fiorentina è nelle condizioni di scrivere una pagina importante della sua storia, dopo anni di sofferenza.

Lazio 5: Dove arriva Sarri, arriva la rivoluzione. Talvolta va bene, talvolta va male: in questo caso va male. Il risultato è stato un girone d’andata in altalena, frutto di una rosa tutt’altro che completa e delle difficoltà di assimilazione, da parte dei calciatori, del nuovo diktat tattico. Dopo i fasti della gestione Inzaghi, un anno di transizione era preventivabile.

Empoli 9: La vera sorpresa di questa stagione. La squadra guidata da Aurelio Andreazzoli arriva al giro di boa con 27 punti e con nessuna voglia di fermarsi: bel gioco, continuità di risultati ed una piazza in fibrillazione. Un posto in Europa? Vietato sognare!

Bologna 7: Il decimo posto è la conferma di quanto fatto nelle stagioni precedenti: frutto della continuità progettuale – che ripaga sempre – e soprattutto delle idee chiare del timoniere Sinisa Mihajlovic. L’obiettivo del girone di ritorno? Cercare di alzare l’asticella per regalarsi un finale di stagione non soporifero.

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lunedì 21 Ottobre 2024