Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Serie A: il focus della 15^ giornata

Non multa, sed multum direbbero i latini. Far vincere le emozioni, nel calcio contemporaneo, è impresa assai rara. Impacchettate in grovigli di tatticismi, pressioni e speculazioni le giornate di campionato scorrono assuefatte dal piattume e condite da pacchetti media stereotipati e impersonali. Talvolta però capita che qualche match esca dal limbo e si lanci all’avventura, alla scoperta del calcio come dovrebbe essere.

È quello che è successo nel posticipo della 15^ giornata di Serie A tra Lazio e Udinese: partita pirotecnica che ha allietato i palati dei calciofili più nostalgici, quelli con ancora negli occhi le parate di Garella, le magie di Zico, le pellicce di Zigoni.

A dare il La alle danze, all’Olimpico, ci pensano i friulani che schiacciano da subito il piede sull’acceleratore: dominatori assoluti del gioco, nella prima mezzora si portano in vantaggio di due reti grazie a due prodezze – di testa e in contropiede – del brasiliano Beto. Dopo aver incassato i due colpi, la reazione degli azzurri di Sarri non si lascia attendere: è Felipe Anderson a servire su un piatto d’argento la palla dell’1-2 a Ciro Immobile che trafigge con freddezza Silvestri. A gara riaperta, si scambiano i ruoli: la Lazio si riversa nell’area avversaria alla ricerca del pari, senza però riuscire a coglierlo. Peccare di concretezza, in gare così, può risultare fatale. Detto fatto: in chiusura di primo tempo Deulofeo si invola in contropiede e serve alla perfezione Molina che ringrazia e segna il terzo gol friulano. Olimpico incredulo e squadre negli spogliatoi.

La ripresa riprende sulle stesse frequenze su cui ci eravamo lasciati: Lazio schiumante alla ricerca del gol che possa riaprire la partita e Udinese chiusa e pronta a ripartire. Passano sei minuti ed è Pedrò a suonare la carica, incrociando sul secondo palo il 2-3. Roma chiama, sergente risponde: passano altri 5 minuti e la remuntada la completa Sergej Milinkovic-Savic con un tiro/capolavoro a giro che s’infila sotto all’incrocio dei pali, con Silvestri spettatore non pagante.

Le premesse per ribaltarla ci sono tutte, non fosse per l’ingenuità di Patric che si fa espellere per un’ingenua trattenuta su Succes, laciando la formazione di casa in inferiorità numerica. L’aria che tira però è quella e, qualche minuto più tardi, anche Molina si fa cacciare per un entrataccia in ritardo su Radu.

Se emozioni devono essere, lo siano fino in fondo. Minuto 79: Acerbi anticipa tutti su un traversone da palla inattiva e fulmina di testa il portiere ospite e l’arbitro prima annulla per fuorigioco e poi – con l’autorizzazione del VAR – convalida. Tripudio azzurro, con il fiato sospeso.

Passano i minuti e l’Udinese, alla disperata ricerca del pari, offre il fianco ad Immobile che sigla il 5-3: stop, rete annullata per offside e urlo dell’olimpico strozzato.

L’incredibile però avviene all’ultimo sospiro del match: calcio di punizione, contestatissimo, al 99′ per gli ospiti con Arslan che cala il Pokerissimo. Esultanza finale al vetriolo e rissa quasi sfiorata prima del triplice fischio finale che, almeno in apparenza, riporta la calma sul rettangolo verde. I fischi sono tutti per la Lazio, più di delusione che di contestazione.

Dicevamo? Non multa, sed multum. 

Sport
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 23 Settembre 2023