Se anche lo sport è sostenibile

 

Photo di Надя Кисільова, Unsplash

In un presente dove l’attenzione alla sostenibilità è ai massimi storici, dove termini come green economy, eco-friendly o climate change sono pane e croce quotidiana, va da sé che ogni ambito di attività, ordinario o straordinario che sia, andrebbe ripensato mettendo in primo piano il benessere del Pianeta. Non da ultimo, l’ambito dello sport – sia quello soltanto seguito per passione in tv che quello praticato –, entrambi purtroppo per nulla esenti dalla produzione di inquinamento. Basti pensare ad esempio alle corse automobilistiche, alla Moto GP o anche più semplicemente al golf, con i suoi grandi tappeti erbosi che divorano terreni ed enormi quantità d’acqua, ma anche tutti quegli sport che necessitano di attrezzature poi difficili da smaltire o riciclare.

Da qualche anno, però, anche il mondo dello sport si sta muovendo nella direzione giusta, con lodevoli iniziative di matrice green: da imponenti progetti di stadi tutti in legno a emissioni zero o alimentati da pannelli solari e turbine eoliche, a piccole-grandi innovazioni accessibili a tutti quali tavole da surf in plastica riciclata, palline da tennis ecologiche o reti da pallavolo ricavate a partire dalle reti da pesca recuperate negli oceani. E sono solo alcuni esempi.

Ma bando alla passività: nell’attesa che qualcuno, sopra di noi, disponga l’universo sportivo nel più sostenibile dei modi, possiamo già fare in prima persona alcune scelte. Nel nostro piccolo, infatti, possiamo già provare ad appagare contemporaneamente corpo e coscienza scegliendo di esercitare attività sportive a bassissimo impatto ambientale, magari praticate all’aria aperta e senza l’ausilio di strumentazione tecnica inquinante o mezzi di trasporto.

Qualche esempio? Una delle possibilità sono lo yoga o il pilates: must assoluto in questo caso, un materassino in materiale ecologico e naturale. Ne esistono oramai in commercio di moltissimi tipi. Certamente sostenibili anche la corsa e la camminata. Al netto dell’abbigliamento più o meno tecnico necessario, sono attività a impatto ambientale quasi inesistente. L’ideale è praticarle all’aperto, magari nel verde dei parchi della nostra città, oppure in luoghi comunque raggiungibili con i mezzi pubblici. Da prendere in considerazione anche surf e windsurf: l’equipaggiamento tecnico c’è, ma con qualche accorgimento green – come, ad esempio, acquistare tavole in canapa o plastica riciclata oggi in commercio – si possono praticare evitando di gravare sull’ambiente.

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martedì 21 Gennaio 2025