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Roger Ibanez e il “4 da derby”: c’è cascato di nuovo

Foto A.S. Roma

Il momento della Roma non è sicuramente dei migliori ma i tifosi giallorossi vengono da una tradizione ben peggiore: se quest’anno per arrivare alla qualificazione ai Playoff di Europea League è stato necessario passare per la Bulgaria, perdendo per 2-1 contro il Ludogorets, gli anni passati hanno visto di peggio. Per esempio, il “Paradiso” della Conference League vinta ai danni del Feyenoord, non è arrivato prima del 6-1 contro il famigerato Bodø/Glimt e tornando indietro di qualche anno le imbarcate sono arrivate sia in Europa (Manchester United, Bayern Monaco) che in Italia (Fiorentina). Ma passino anche le sconfitte così sonore, tra gli obiettivi stagionali fissi ce n’è uno imprescindibile, che vale tutti i 6-1 del mondo: vincere il derby, che non è una partita come le altre, è più vicino al Clásico o al Superclásico, è tra gli incontri più sentiti da due tifoserie rivali a questo livello. Che qualcosa vada storto per una delle squadre in campo è anche lecito, può capitare di perdere, ma il “Caso Ibañez” è tutta un’altra storia, il derby di quest’anno è stato uno spiacevole déjà-vu.

Roger Ibañez veste giallorosso dal gennaio 2020 e nonostante qualche errore qua e là è riuscito a migliorarsi negli ultimi, quasi, 3 anni, guadagnandosi il rispetto della società e di una tifoseria piuttosto difficile. Le sue prestazioni gli sono valse una convocazione in nazionale maggiore, con cui ha esordito: fino a qualche giorno fa era quotatissimo per i difensori verdeoro che avrebbero staccato un pass per il Brasile. Ecco, fino a qualche giorno fa, poi l’ultima settimana deve essere stata per lui sconvolgente. Il derby era già un tema delicato perché nel gennaio del 2021 aveva regalato una clamorosa vittoria agli aquilotti con due errori madornali: il 6 novembre di quest’anno, Roger c’è cascato di nuovo. La partita, per nulla piacevole da guardare, si è chiusa sull’1-0 con un gol di Felipe Anderson, propiziato dal pressing di Pedro sul brasiliano, che si era avventurato palla al piede in area, con l’intento di dribblare l’esterno ex Barcellona. Se allora è vero che sbagliare è umano, perseverare è diabolico: ha esperienza da centrocampista, prima dell’approdo al centro della difesa, ma non ha ancora le abilità di impostazione palla al piede di Javier Mascherano o Virgil Van Djik e dribblare in area di rigore di fronte ad un totem con l’esperienza di Pedro non sembra l’idea migliore.

Come se non bastasse, per coronare il periodo fortunato, il difensore è stato escluso dalla lista dei convocati del CT Tite per Qatar 2022, gli sono stati preferiti: Marquinhos, Thiago Silva, Militão, Danilo e Bremer. La Seleção comincia la propria corsa verso la coppa come una delle principali favorite ma le convocazioni hanno aperto comunque un acceso dibattito. Hanno fatto discutere la presenza dell’ultra-veterano Dani Alves, di cui preoccupano i limiti fisici dettati dall’età (40 a maggio) e quella dello juventino Alex Sandro, di cui invece sono i limiti tecnici a preoccupare. L’ex allenatore del Corinthians ha anche scelto di escludere in attacco Cunha, Firmino e Gabigol, in particolare quest’ultimo –  nonostante i gol e le coppe vinte in Brasile – sembra non convincere Tite e anche per questa scelta si è ricominciato a parlare di un suo trasferimento in Premier League, dove potrebbe regalare spettacolo e guadagnarsi il suo posto in nazionale.

Anche per Ibañez la competizione per arrivare al Mondiale è stata agguerrita, ma non è sicuramente stato il suo 4 in pagella “da derby” a compromettere la convocazione, visto che la rosa è stata diramata quasi in parallelo al match. Quel 4 non è abbastanza per rovinare una carriera e Roger ha il pieno supporto di Mourinho, che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per le doti del centrale: il tecnico portoghese dovrà comunque lavorare molto su questo fattore delle “partite clou”, la Roma non può rischiare sbavature del genere con le gare di Europa League in vista, ce n’è da rimettere per tutta la squadra.

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giovedì 7 Dicembre 2023