Intervista ad Alessia Zecchini, campionessa italiana di apnea

Alessia Zecchini, classe 1992, è una campionessa di apnea pluripremiata a livello mondiale, vincitrice di diversi record nelle discipline di immersioni in indoor e outdoor e protagonista del docufilm “Respiro Profondo”. Durante un’intervista, la nota atleta ci ha raccontato quanto ama immergersi al mare, per ritrovare sé stessa, conoscere il suo corpo ed entrare in connessione con gli animali e con l’ambiente che la circonda.

Alessia, quand’è che hai deciso che l’apnea sarebbe stato il tuo sport?

Da bambina, quando andavo in vacanza al mare, volevo vedere cosa c’era sott’acqua ma non potevo farlo per via del male alle orecchie. Durante il corso di nuoto, all’età di undici anni, il mio allenatore mi ha fatto fare una vasca di venticinque metri in apnea e mi sono innamorata di questa disciplina. Così ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi ad un corso apposito e, due anni dopo, hanno esaudito questo mio desiderio.

Diventando apneista, quali sono le bellezze del mare che hai potuto ammirare?

Sicuramente moltissimi animali. Squali, delfini, leoni marini… immergendomi sott’acqua mi piace interagire ed entrare in connessione con loro. Ad esempio, quando sono andata in Bassa California, in Messico, ho visto dei branchi di leoni marini. Questi piccoli animaletti, senza nessuna paura, si sono messi a giocare con me facendo piroette ed è stata un’esperienza incredibile.

Hai partecipato e vinto sia alle gare di apnea in piscina che alle immersioni in mare. Vuoi dirci qual è la differenza tra le due discipline?

L’apnea in mare si fa in verticale, mentre quella in piscina è in orizzontale. Questo significa che per le due discipline bisogna allenare diverse capacità. Al mare, ad esempio, bisogna tenere sotto controllo la pressione: dobbiamo adattare il nostro corpo a scendere in profondità. Serve, quindi, adottare delle tecniche particolari per compensare le orecchie, che sono l’unico organo del nostro corpo che non si auto-compensa. In piscina, nuotando in orizzontale, questo problema non sussiste.

L’apnea è uno sport bellissimo, ma anche estremo. Cosa diresti ai ragazzi che vorrebbero provarci ma nutrono dei dubbi a riguardo?

A chiunque voglia fare questo sport suggerisco di seguire un corso ed evitare di impararlo da autodidatta. Come in qualunque altro sport, anche qui è importante iniziare in piena sicurezza imparando da chi ha le competenze. A chi ama il mare e l’idea di stare sott’acqua dico che per me l’apnea è la disciplina migliore di tutte. Ma, soprattutto, il consiglio che voglio dare ai giovani è quello di non provare ad imitare nessuno ma di scoprire e perseguire la propria passione. Perché è solo questa che li incoraggerà a superare i momenti difficili e ad andare avanti nonostante i sacrifici e le difficoltà da affrontare nel corso della vita.

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domenica 8 Dicembre 2024