Il vero valore della sconfitta
Il primo turno dei playoff NBA è appena terminato, ma c’è già la prima grossa, clamorosa sorpresa: i Milwaukee Bucks sono stati eliminati dai Miami Heat. Cioè, la squadra strafavorita al titolo è stata sconfitta per ben quattro volte su cinque match giocati dall’ottava in classifica. È come se la Fiorentina (squadra all’ottavo posto in classifica nella Serie A) battesse per quattro volte di fila il Napoli capolista. Una cosa impronosticabile, imprevedibile. E che lascia francamente sgomenti.
Ma la sconfitta dei Bucks non è il focus di queste trenta righe (ci sarà modo di riparlarne distesamente altrove). Il focus vuole, e deve, essere piuttosto un altro: Giannīs Antetokounmpo, stella di Milwaukee, dell’NBA e vero vincitore della serie contro Miami. Non c’è un errore di battitura: i Bucks sono stati sconfitti sonoramente, eppure la loro stella Antetokounmpo risulta il vincitore della serie. Il giocatore che avrebbe dovuto prendersi sulle spalle la squadra nei momenti di maggiore difficoltà – cosa che di fatto non è riuscito a fare – ha vinto una partita ben più importante: quella della sportività.
Intervistato nel post-partita, Antetokounmpo ha dato una lezione di sport e di sportività al giornalista che gli chiedeva se riteneva la sua stagione fallimentare. Una risposta che vale per tutte quelle persone che questa mattina hanno bollato come flop la stagione dei Bucks. Le parole del giocatore meritano di essere riportate nella loro interezza (e stampate, incorniciate, marchiate a fuoco in ogni palazzetto, palestra, centro sportivo e via dicendo): «Ogni anno lavori per raggiungere qualcosa, un obiettivo, una promozione per essere in grado di prenderti cura della tua famiglia. E non è un fallimento questo: sono tappe verso il successo. […] Ci sono sempre dei passi da fare. Michael Jordan ha giocato 15 anni e ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?».
Mi si dirà: facile dire una cosa del genere quando si è sconfitti. Facile nascondere le difficoltà della propria squadra e tutti i limiti dimostrati dietro un parafulmine emotivo. No, non è facile. Anzi, esprimersi come ha fatto Antetokounmpo, a caldo, un’ora dopo l’eliminazione, dimostra uno spessore morale, una fibra etica a cui è difficile trovare un paragone, non solo nella NBA ma nello sport in generale. Per cui sì, i Milwaukee Bucks sono stati clamorosamente eliminati al primo turno dei playoff di NBA dopo una stagione dominata in lungo e in largo. E sì, probabilmente Antetokounmpo è mancato nel momento più importante dell’anno. Ma quanto conta alla fine? Poco. Soprattutto se poi vinci una partita ben più importante e difficile.
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venerdì 13 Settembre 2024