Il pagellone della Vuelta a España 2023 (pt. 1)

 

La Vuelta a España 2023 si chiude con un risultato leggendario, per due motivi: anzitutto, i gradini del podio sono tutti e tre occupati da corridori della stessa squadra, la Jumbo-Visma. Il secondo dato che segna la storia del ciclismo riguarda proprio quei tre corridori: Primož Roglič, Jonas Vingegaard e Sepp Kuss hanno vinto tutti i Grandi Giri dell’anno (il primo il Giro d’Italia, il secondo il Tour de France e il terzo, appunto, la Vuelta). Il pagellone deve necessariamente partire da loro.

Team Jumbo-Visma. Il voto è lo stesso per tutti i componenti. E dopo la prova di forza e di strategia che hanno messo in atto, il voto può essere uno solo. 10. Piccola postilla. Ci vorrebbe anche la lode, naturalmente. Ma vedere Kuss in maglia roja attaccato e staccato dai due compagni di squadra – dopo tutto il lavoro che nei mesi scorsi l’americano, da gregario, ha fatto per loro – ha un po’ spezzato il cuore.

Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck). Dopo Philipsen (vincitore della maglia verde al Tour), l’Alpecin sforna un altro “mostro” da volata: Groves vince le prime due, incassa qualche sconfitta – ma senza mai mollare la presa – e chiude la Vuelta in bellezza, con vittoria di tappa finale e titolo di miglior velocista. Più di così era difficile. Voto 9.

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). In mezzo al solito, impegnativo lavoro per i compagni, Pippo prima si inventa velocista, poi fa show a cronometro, poi si getta di nuovo nella mischia degli sprint e si dimostra un gran cacciatore di tappe. Chiude con un successo a crono e tre secondi posti, confermando qualità fuori dal comune che meriterebbero più possibilità di esprimersi. Soprattutto di fronte a una condizione così straripante. Voto 9.

Remco Evenepoel (Soudal-Quickstep). Lo aspettavano tutti come concorrente per la classifica generale, ma sul Tourmalet va in crisi (forse più di testa che di gambe) e dice addio al sogno rosso. La reazione però è da vero campione: si rialza e vince due tappe (oltre a quella vinta prima del tracollo), conquista la maglia a pois e ottiene il titolo di più combattivo. Non male, per un ventitreenne alle sue prime esperienze nei GT. Voto 8.

Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Perde una posizione in classifica rispetto all’anno scorso, ma non è necessariamente un segnale negativo, considerando 1, il livello di chi lo ha preceduto (Ayuso è arrivato quarto dietro al fenomenale trio della Jumbo) e 2, la resistenza che tutto sommato ha dimostrato di avere di fronte agli attacchi altrui. La giovane età è dalla sua – non a caso lo spagnolo ha indossato fino alla fine la maglia bianca di miglior giovane – e ha tutto il tempo di migliorare. Voto 7.

Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe). Forse la sorpresa più interessante di questa Vuelta. Non ha dato il tempo di imparare a pronunciare il suo cognome che subito il ventenne belga – al suo primo Grande Giro, non guasta ricordarlo – ha sfidato apertamente i big in più di un’occasione e ha portato a casa un ottimo ottavo posto nella classifica generale. Senza la caduta (e il conseguente dolore fisico), avrebbe persino potuto fare meglio, chissà. L’esordio resta comunque degno di nota. Voto 7.

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lunedì 21 Ottobre 2024