Il Pagellone della Serie A 2024-2025

Un campionato palpitante, ricco di colpi di scena e verdetti arrivati soltanto all’ultima, rocambolesca giornata. Il Napoli di Antonio Conte si è laureato campione d’Italia con uno scudetto storico, lasciandosi alle spalle di un solo punto l’Inter. Terzo posto per l’Atalanta di Gasperini, che per un momento ha cullato il sogno tricolore. Juventus in Champions League solo all’ultimo respiro, mentre la clamorosa rimonta firmata Ranieri ha portato la Roma al quinto posto. Europa League anche per il Bologna, vincitore della Coppa Italia, e Conference League confermata per la Fiorentina. Stagione da dimenticare per Lazio e Milan, fuori da ogni competizione europea. In coda, salutano la Serie A Empoli, Venezia e Monza.

I voti finali a tutte le squadre:

1) Napoli 9 = Conte lo ha fatto ancora. Alla sua prima stagione sulla panchina azzurra porta a casa lo scudetto, come già successo cinque volte su sei nella sua carriera italiana. Lo fa con una rosa profondamente diversa rispetto a quella trionfante due anni fa: senza Osimhen, senza Kvaratskhelia, ceduto a gennaio e mai davvero sostituito. È il quarto scudetto della storia del club, il secondo degli ultimi tre anni.

2) Inter 5,5 = Dopo il titolo dello scorso anno, era lecito aspettarsi la conferma. Invece troppi alti e bassi, tanti pareggi che pesano come macigni, soprattutto quelli contro Parma e Lazio. Inzaghi chiude con un solo scudetto negli ultimi quattro anni, nonostante una rosa che resta tra le più forti e complete del campionato.

3) Atalanta 8 = I bergamaschi migliorano il quarto posto della passata stagione e centrano la quinta qualificazione in Champions League negli ultimi nove anni. Retegui è la rivelazione assoluta, capocannoniere con 25 gol, record storico per un giocatore della Dea in una singola stagione. Gasperini continua a stupire.

4) Juventus 6 = I grandi colpi estivi, Douglas Luiz e Koopmeiners su tutti, non hanno inciso. Confusione tecnica e identitaria, culminata con l’esonero di Thiago Motta. Solo Tudor, arrivato in extremis, ha riportato un minimo di ordine, strappando il quarto posto grazie a un rigore di Locatelli nel match finale contro il Venezia.

5) Roma 7,5 = Un girone d’andata da incubo. L’esonero immediato di De Rossi, le “follie tecniche” di Juric; poi l’arrivo provvidenziale di Claudio Ranieri. La Roma risale dalla zona retrocessione fino al quinto posto, sfiorando l’impresa. Resta il rammarico per l’inizio disastroso, ma l’entusiasmo è tornato. Ora, però, resta da sciogliere il nodo del prossimo allenatore.

6) Fiorentina 6 = Palladino migliora il piazzamento della passata stagione, portando i viola a 65 punti e sfiorando la terza finale consecutiva di Conference League. Riconquista l’Europa all’ultimo respiro, sfruttando anche il suicidio sportivo della Lazio contro il Lecce, grazie al gol dello stratosferico Kean.

7) Lazio 5 = Il k.o. contro il Lecce rovina la stagione biancoceleste. Fuori dall’Europa per la differenza reti, quando sarebbe bastato anche un solo punto per raggiungerla. Baroni ha dovuto lavorare con un gruppo ridimensionato in estate ma, nei momenti decisivi, avrebbe potuto e dovuto fare molto meglio.

8) Milan 4 = 11 sconfitte, 43 gol subiti, fuori da tutto. Un disastro totale. Fonseca giustamente allontanato a gennaio e sostituito malamente da Conceicao. Il Diavolo ripartirà da alcune certezze ma dovrà inevitabilmente capire chi merita di vestire questa maglia e da quale allenatore top bisognerà ripartire.

9) Bologna 8,5 = Italiano sconfigge la maledizione delle finali. Vince la Coppa Italia contro il disastroso Milan, riporta un trofeo a Bologna dopo 51 anni e qualifica la squadra alla prossima Europa League. Grande annata.

10) Como 8 = Neopromossa sorprendente. Fabregas chiude in crescendo con sei vittorie di fila nel finale di stagione. 49 punti totali e tanti giovani valorizzati: su tutti Nico Paz, miglior Under 23 dell’anno, e Diao, autore di 7 reti in appena 14 presenze.

11) Torino 5,5 = Ancora una stagione anonima per i granata. Il grave infortunio di Zapata ha inevitabilmente pesato sul lavoro di Vanoli, ma gli acquisti invernali di Elmas e Casadei avrebbero dovuto portare un miglioramento significativo del gioco che mai è arrivato.

12) Udinese 6,5 = Runjaic ha dato un’identità solida e organizzata. Lucca cresce, Solet si inserisce bene e Thauvin torna leader. Dopo un avvio ottimo e al di sopra delle aspettative, il finale è stato più opaco. La salvezza, però, non è mai stata in discussione.

13) Genoa 7 = Vieira subentra a Gilardino e cambia volto alla squadra. Da zona retrocessione a salvezza tranquilla, ottenuta con ampio anticipo. Ottima gestione.

14) Verona 7 = Definire surreale la stagione dell’Hellas sarebbe riduttivo. Campionato iniziato con l’impronosticabile vittoria 3-0 contro il Napoli e, tra infortuni e goleade interne, arriva una salvezza senza troppi patemi.

15) Parma 6 = Tanti alti e bassi. Pecchia esonerato, Chivu porta ordine e mentalità. La squadra si salva anche grazie alle due vittorie pesanti contro Juventus e Atalanta e il pareggio in rimonta contro l’Inter. Sette punti che valgono oro.

16) Cagliari 6,5 = Davide Nicola non ha bisogno del solito miracolo per salvare i sardi con una giornata d’anticipo. Zortea sorprende, Piccoli chiude in doppia cifra. Missione compiuta in scioltezza.

17) Lecce 6 = Il maestro ce l’ha fatta, “a testa alta”. Giampaolo prende il posto di Gotti e centra un traguardo storico: quattro stagioni consecutive in Serie A. Senza Dorgu, venduto al Manchester United, Krstovic è decisivo nel finale.

18) Empoli 4,5 = Un girone d’andata sorprendente, poi il crollo verticale. D’Aversa e la sua squadra giocano una seconda metà di stagione disastrosa che porta a una retrocessione inevitabile.

19) Venezia 5 = Di Francesco deve arrendersi e accettare la seconda retrocessione consecutiva, dopo quella alla guida del Frosinone. Rosa non all’altezza della categoria, e la partenza di Pohjanpalo a gennaio è lo specchio di un mercato sbagliato.

20) Monza 3 = Stagione da incubo. Galliani si arrende dopo un gennaio disastroso che ha privato la squadra dei suoi big, Maldini su tutti, senza rimpiazzi. Nesta abbandonato a sé stesso. Il finale era scritto.

 

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martedì 24 Giugno 2025