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I pattini delle “Ice on fire” volano sulla pista dei Mondiali

A distanza di un anno ci ritroviamo con Annalisa Carlini, classe 2000, che con le compagne Ice on Fire ha finalmente potuto partecipare ai Campionati Mondiali di pattinaggio sincronizzato, tenutisi in aprile 2022 a Hamilton in Canada.

Dopo esservi qualificate per due anni di seguito senza potervi partecipare causa Covid-19, come vi siete preparate per questo importante e tanto agognato traguardo?

Innanzitutto dovevamo qualificarci nuovamente: abbiamo partecipato a tutte le gare nazionali della stagione, ad una internazionale a Salisburgo e infine ai Campionati Italiani Assoluti, dove abbiamo perso contro la squadra milanese per meno di un punto di differenza. Nonostante la sconfitta siamo comunque arrivate ai mondiali come prima squadra per l’Italia perché il nostro punteggio finale – risultato della somma di quelli totalizzati in tutte le gare – era superiore a quello delle Hot Shivers. Abbiamo avuto moltissima soddisfazione soprattutto nella terza gara nella quale abbiamo registrato il nuovo record italiano con 180,15 punti! Il tempo di svolgere gli ultimi allenamenti e di avere le divise della Nazionale e siamo partite.

Come è stato sbarcare finalmente ai Campionati Mondiali?

Un’esperienza stupenda: auguro a tutte le atlete di questa disciplina di farla almeno una volta. Nonostante qualche errore e per essere la nostra prima partecipazione, piazzarci tredicesime su 23 squadre tra le più forti al mondo è stata una soddisfazione immensa sia per noi che per i nostri allenatori. Vedere, poi, in carne ed ossa a poca distanza da noi pattinatrici che solitamente abbiamo modo di seguire solo in video ci ha emozionante: quasi non ci credevamo. È la pista più importante su cui si possa arrivare in questo sport, davanti ad un pubblico numeroso e seduto anche a bordo pista, così vicino che potevamo quasi dare loro il cinque: meraviglioso e coinvolgente! Proprio per permettere questa prossimità le dimensioni delle piste nordamericane sono ridotte al minimo consentito e questo per noi, abituate a maggiore spazio di movimento, ha comportato un’ulteriore sfida, ma ce l’abbiamo fatta!

Con quali temi avete gareggiato?

Come sempre siamo partite dal programma corto, sulle note di It’s all coming back to me now di Celine Dion, canzone che parla di una storia d’amore: parte da una separazione per arrivare ad una presa di coscienza sulla propria vita. Nel programma lungo, invece, abbiamo giocato in casa con Miserere di Ennio Morricone, iconica colonna sonora del film The Mission. Tutta la coreografia era costruita come un percorso spirituale che da una condizione di pace interiore portava all’ascesa e all’estasi nella parte finale.

Scelte che sembrano scaramantiche.

Precisamente quello a cui puntavano i nostri allenatori. La vera fortuna però l’abbiamo cercata prima di partire per i Mondiali con un ultimo spettacolo per il nostro pubblico di casa, che ci ha spronate a dare il massimo! Anche il clima che si è creato tra noi ha contribuito a farci vivere appieno ogni momento, non solo in gara ma anche durante la preparazione, al punto che io e molte altre abbiamo deciso di continuare anche il prossimo anno per cercare di ripetere quest’esperienza unica.

Sport
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domenica 28 Maggio 2023