Festival dello Sport: Panatta, Bertolucci e Barazzutti, una squadra (dal vivo)

Sabato sera, appena la squadra d’oro del tennis italiano sale sul palco dell’Auditorium di Trento, la platea si scalda e il clima diventa immediatamente goliardico. Era l’anno 1976 quando Corrado Barazzutti, numero 7 al mondo, Paolo Bertolucci, “braccio d’oro” numero 12, e Adriano Panatta, il capitano e numero 4, insieme all’assente Antonio Zugarelli conquistavano lo storico titolo di campioni di Coppa Davis, un unicum per l’Italia.

“Presi singolarmente erano dei grandi tennisti ma come squadra erano straordinari”, commenta Sandro Veronesi, sceneggiatore della docuserie Sky Una squadra, che racconta l’impresa anche con lo scopo di risarcire questi fenomeni per la mancata celebrazione delle loro gesta, dovuta al clima politico dell’epoca. “In quel periodo nel nostro Paese c’era una vera e propria sollevazione popolare e la nostra partenza per il Cile di Pinochet non era vista di buon’occhio. La notte ricevevo telefonate minatorie e quando è giunto il momento di partire sono stato scortato all’aeroporto dalle forze dell’ordine. Avevo 23 anni e ricordo che la situazione mi sembrava veramente assurda”, racconta Barazzutti.

Panatta aggiunge: “Alla vigilia della partenza per Santiago vi era un immobilismo decisionale sia da parte del Coni che del governo Andreotti. Alla fine ci lasciarono andare dopo che il Partito Comunista cileno aveva fatto pressioni su quello italiano: l’obiettivo era evitare a tutti i costi che il Cile di Pinochet vincesse la Coppa Davis”.

Nonostante la forte competizione interna – “Non avremmo mai gioito delle vittorie altrui ma in quel campionato tifavamo gli uni per gli altri”, ricorda Panatta – giocarono insieme ben quattro tornei, dei quali vinsero però solo il primo.

Tra una frecciatina amichevole e una presa in giro bonaria, come solo dei vecchi amici possono permettersi, rivelano inoltre che, guardando le interviste raccolte nella serie, hanno scoperto quanto profondo e sincero sia l’affetto che nutrono reciprocamente. “Paolo (Bertolucci) ha detto che sono il fratello che non ha mai avuto e mi ha fatto davvero un gran piacere”, confessa orgoglioso e un po’ imbarazzato Panatta.

Sul doppio appena giocato da Federer e Nadal contro gli statunitensi Sock e Tiafoe e che ha suggellato il ritiro del campione svizzero dai campi da tennis il loro giudizio è invece inflessibile: “Ho trovato così di cattivo gusto, volgare e villano il modo in cui questi due ragazzini americani tiravano la palla con tutta la loro forza in faccia a Federer e a Nadal. Lo fanno perché non sanno fare altro: quello non è tennis, è una mancanza di rispetto nei confronti di due campioni assoluti”, afferma Panatta senza mezzi termini. E Bertolucci aggiunge: “Puoi vincere ma non in quel modo: dovresti capire il momento, la portata dell’evento e soprattutto la fortuna che hai a potervi partecipare”.

In chiusura di serata non poteva poi mancare un pensiero agli imminenti quarti di finale italiani alla nuova Coppa Davis: “Forse quest’anno non ce la faremo ma tra due o tre anni abbiamo delle serie possibilità di vittoria. Se non ora che abbiamo questi nuovi talenti, non sapremmo proprio dire quando”.

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venerdì 20 Settembre 2024