FDS 2025 – Federica Brignone non ha fretta

La cosa che più sorprende di Federica Brignone – ma che forse sorprende chi non la conosce bene e non la segue solitamente – è la tendenza a un generico menefreghismo. Una delle più forti sciatrici italiane dovrebbe avere in testa solo gli sci, pensarci giorno e notte, quasi come fosse un’ossessione. Una sorta di Mamba Mentality, ti verrebbe da dire. Invece, a domanda diretta non esita a rispondere che se dovesse scegliere tra gli sci e tutto il resto, sceglierebbe tutto il resto. La vita, insomma. Forse è grazie a questo modo di intendere che Brignone riesce a mantenere una calma e una positività olimpiche, da campionessa, anche dopo tutto quello che negli ultimi mesi è capitato.
A partire da quel maledetto 3 aprile, quando una caduta durante una discesa sugli sci lascia presagire che sia successo qualcosa di più grave del solito: “All’inizio pensavo fosse un incidente normale. Poi mi spostai sul toboga e la gamba rimase lì dov’era. Vidi tutta la gente intorno a me scioccata e allora mi dissi che dovevo essere più forte di loro, dovevo rimanere positiva”. E positiva lo è stata per davvero. Lo ammette anche il fratello e allenatore Davide: “È stata una specie di scoperta per me, il fatto che sia riuscita a rimanere così positiva. È rimasta esattamente la persona che era prima, sempre solare e positiva, con la voglia di lavorare”.
La voglia di lavorare appunto. Brignone ha passato tutta l’estate a fare riabilitazione, a cercare di ripartire, a convincere il proprio corpo a reimparare quei movimenti che sapeva fare prima: “Ho fatto solo una settimana di mare, ma in Sardegna ho portato il mio fisioterapista. Sei mesi di cura. La bici l’ho presa in agosto inoltrato, una passeggiata in montagna è stata una conquista. Camminare in montagna, in discesa e salita, è stato molto bello. Con il mio infortunio, tutti sono sorpresi del mio percorso. Non era scontato tornare a camminare dritta, o a correre. Ho avuto la fortuna che la Fisi mi abbia fatto subito operare, tutto è stato messo a disposizione perché l’intervento fosse fatto il prima e il meglio possibile”.
E adesso? “Tornare a fare l’atleta è il mio primo e unico traguardo, ora. L’Olimpiade? Si vede passo per passo” conclude Davide. “Ci sta provando al massimo, più di così non può fare. Se dovesse riuscirci è una grande, è fortunata, ma si è costruita da sola la fortuna. Ma sono cose complicate che si vive settimana per settimana. Non c’è nulla che nascondiamo, è che proprio non lo possiamo sapere”.
Credits: Archivio Ufficio stampa Provincia autonoma di Trento – Nicola Eccher
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giovedì 30 Ottobre 2025