FDS 2023 – Binaghi e Volandri: fenomeno Italtennis

Nel 2023 l’Italia annovera cinque tennisti nella top 100 e disputerà la Coppa Davis il 23 novembre a Malaga. Questi i temi principali su cui si sono confrontati il Presidente FITP Angelo Binaghi, in collegamento a distanza, e il capitano di Coppa Davis Filippo Volandri durante la prima giornata de Il Festival dello Sport di Trento.

Con le convocazioni alle porte e la sconfitta contro il Canada è impossibile non preoccuparsi per lo stato di salute degli atleti azzurri, ciononostante Volandri non si abbatte: “Le difficoltà non hanno fatto altro che unirci come una famiglia. Se avremo la possibilità di vincere questa coppa, sarà perché abbiamo trasformato giocatori solisti in una squadra. È giusto passare dalle attese e dalle complicazioni per giungere alle soddisfazioni: le soluzioni facili sono banali”. Il caso Berrettini alle qualificazioni a Bologna è emblematico: nasce come tennista da circolo, per lui la Davis è fondamentale al punto di presenziare in panchina per incitare i compagni. A prescindere da chi è sceso in campo si è raggiunto il primo obiettivo.

Quest’anno la coppa si presenta con un nuovo formato che ne ha snaturato alcuni dei principi fondanti e, pur restando un obiettivo importante per il nostro Paese, Binaghi spiega che non è l’unico: “Erano anni che non vedevamo un livello così alto di tenniste e tennisti italiani: possiamo aspirare persino a vincere qualche slam, di conseguenza non sento la solita ansia da prestazione sulla Davis”.

Quando viene sollevata la questione social e le incomprensioni sorte tra Fognini e Volandri, quest’ultimo precisa: “Fabio è un grandissimo atleta ed un amico. Merita il rispetto di tutti, ma la coppa è qualcosa di più grande di me e di lui: nessun aspetto extra-tennistico può farne parte. Ho una responsabilità in quanto capitano e non posso permettere che la mia sfera privata influenzi le mie scelte. Sono stato giocatore e poi allenatore e cerco di imparare da tutte le mie esperienze: questa mi ha insegnato ad essere molto più cauto nell’uso dei social, infatti durante il torneo mi ritirerò nella mia bolla personale”.

Non potevano poi mancare alcune riflessioni su Jannik Sinner, da poco classificatosi numero quattro al mondo. Entrambi concordano che abbia ancora un ampissimo margine di miglioramento rispetto ai colleghi che lo precedono. “Il suo coraggio, la sua dedizione e la sua voglia di arrivare sono ciò che lo rende forte: è geniale e, nonostante l’apparenza glaciale, ha un fuoco che gli arde dentro. Ognuno ha tempi, modi e talenti diversi e lui ha tutte le carte in regola per arrivare in alto. Siamo fieri della sua crescita e tutta la squadra non vede l’ora di riabbracciarlo in Coppa Davis”.

Una settimana prima lo vedremo però all’opera alle ATP Finals di Torino, organizzate in toto dalla FITP, già quasi sature nei posti, a causa del boom di interesse per il tennis e al contempo dell’inadeguatezza degli impianti. Volandri conclude: “La condivisione di idee e strategie ha fatto sì che abbiamo questi campioni che rappresentano degli esempi per le nuove generazioni, rendendo celebre la disciplina. Per la prima volta c’è coesione, si è creato un gruppo: per quanto Djokovic sia fortissimo, nella Coppa Davis conta la squadra, non il singolo”.

 

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lunedì 21 Ottobre 2024