Che cosa ci ha detto il Giro del Delfinato 2025
L’edizione 2025 del Giro del Delfinato ha rappresentato un’occasione unica per vedere uno contro l’altro, in una sorta di antipasto, i protagonisti del prossimo Tour de France: mancavano solo Primož Roglič (uscito malconcio dal Giro d’Italia) e João Almeida (impegnato al Giro di Svizzera). Non hanno invece perso l’occasione di testare la propria condizione – e la condizione degli avversari – sulle strade della breve corsa a tappe i big-3, cioè Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel. Che cosa ci ha lasciato il Delfinato? Quali somme possiamo tirare a venti giorni dall’inizio del Tour?
Il Delfinato ci ha detto che Tadej Pogačar è già in uno stato di forma strabiliante. Ha vinto la corsa (e tre tappe su otto) con una facilità quasi imbarazzante e l’unico passaggio a vuoto – la cronometro di 17 chilometri in cui ha perso una cinquantina di secondi da Evenepoel e una trentina da Vingegaard – pare più un inciampo calcolato che un’autentica défaillance. Ora lo aspetta un nuovo ritiro in altura per affinare ulteriormente la condizione. Se il 5 luglio si presenterà a Lille, città scelta per la Grand Dèpart, ancora più in forma, per gli avversari non ci sarà modo di batterlo.
Jonas Vingegaard è arrivato secondo, a circa un minuto dall’eterno rivale sloveno. Ha pagato qualcosa in salita, soprattutto nelle scalate brevi ed esplosive, mentre si è difeso meglio in quelle più lunghe e costanti. Ma è lì, e anche per lui il prossimo ritiro in altura sarà importantissimo: alla fine del Tour manca ancora più di un mese, quindi modo e tempo per affinare la condizione e chiudere il gap su Pogačar ci sono. Inoltre, ha un’attenuante: ha corso pochissimo negli ultimi due anni (appena undici giorni di corsa nel 2025) e trovare il ritmo gara non è semplice nemmeno per un fenomeno come lui.
Chi ha deluso è stato Remco Evenepoel. Ci si aspettava una condizione migliore da parte del belga. È vero: ha dominato la cronometro con una prova monstre. Ma non appena la strada ha cominciato a salire ha dimostrato di essere un paio di gradini sotto rispetto all’Evenepoel ammirato allo scorso Tour. Al Delfinato ha dovuto cedere il terzo gradino del podio a Florian Lipowitz e accontentarsi della quarta piazza, distante oltre quattro minuti da Pogačar. L’anno scorso era arrivato settimo a due minuti e mezzo dal vincitore Roglič e poi sappiamo bene com’è andata a finire al Tour: di tempo ce n’è anche per lui, ma dovrà fare un salto di qualità.
Il Tour de France comincerà il 5 luglio da Lille e terminerà il 27 sugli immarcescibili Champs-Élysées. Sulla carta la centododicesima edizione della Grande Boucle dovrebbe essere ancora più avvincente di quella della passata stagione, ma ci sarà modo di riflettere in altre trenta righe su quello che potrà essere il Tour. Per ora non c’è altro da fare che accettare il verdetto del Delfinato: chi vorrà strappare la maglia gialla a Pogačar dovrà sudare parecchio.
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venerdì 11 Luglio 2025