Un universo di colori

Guardando verso l’alto, nella quotidianità di ogni giorno, ci appare alla vista l’azzurro del cielo ma, se ci focalizzassimo sulla profondità dello spazio, quali colori riusciremmo a vedere?

Questa è la domanda che attanaglia l’uomo da quando ha cominciato a studiare il cosmo e, per rispondere, dobbiamo innanzitutto stabilire cosa effettivamente intendiamo per “colore dell’universo”. Una definizione ragionevole potrebbe essere quella di sommare tutte le radiazioni visibili emesse da un gran numero di galassie – in un enorme volume cosmico – e determinare come tutta questa luce potrebbe essere percepita dall’occhio umano.

I principali corpi celesti che emettono la maggior parte delle radiazioni visibili ai nostri occhi sono le stelle, che si presentano all’uomo in diversi colori. Essi dipendono dalla massa del corpo, che ne determina la temperatura: le stelle più massicce, che consumano il combustibile presente in maggior quantità, tenderanno ad essere più luminose, calde e si presenteranno di un colore più freddo (blu o viola), mentre quelle più piccole, con capacità combustiva minore rispetto alle prime, avranno una colorazione più calda (rosso o giallo).

Avendo la possibilità di osservare tutto l’universo in una singola volta, il colore predominante sarebbe una tonalità di beige, come evidenziano degli studi della Johns Hopkins University.

Gli astri di un colore freddo tenderanno ad avere una vita più breve rispetto a quelli di colore caldo, per questo l’universo propenderà sempre di più ad assumere una colorazione calda, rendendosi perfetto per lo sfondo di un film come Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve.

La condizione attuale dello spettro dell’universo è caratterizzata da diverse gradazioni anche se, nel tempo, la fascia di quelle più fredde si sta ritirando per lasciare spazio ai colori più caldi generati da lunghezze d’onda maggiori, per poi divenire radiazioni infrarosse e quindi non più visibili all’occhio umano.

Avverrà poi – si spera in un futuro non prossimo – la morte di ogni stella, la possibile perdita delle fonti luminose e, di conseguenza, dei colori nel cosmo.

Bridi Mattia

Eccel Andrea

Tranquillini Jacopo

Articolo realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci (Tn) nell’ambito del laboratorio di scrittura giornalistica volto alla rielaborazione e alla comunicazione del progetto START “Viaggio tra cosmo e immagine”.

Rubriche, Scrittori di classe
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sabato 27 Luglio 2024