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“Vita nei boschi”, il nuovo monologo di Pino Petruzzelli in scena a Vigolo Vattaro

Un follow up della rassegna estiva Agosto degasperiano, per chiudere l’anno con qualche nuova ispirazione. È questo il senso dell’evento organizzato dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che sabato 18 dicembre alle 20.30 porterà in scena al Teatro Parrocchiale di Vigolo Vattaro Pino Petruzzelli con il suo spettacolo “Vita nei boschi”.

Dopo il successo dell’Agosto degasperiano, dedicato quest’anno al tema “Su sentieri incerti”, la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi propone un’ulteriore occasione per tornare a riflettere su un tema chiave della contemporaneità: il nostro rapporto con la natura nell’era della tecnologia.

Un tema che ormai da alcuni anni anima l’opinione pubblica, stimolando una nuova stagione di partecipazione anche e soprattutto giovanile, ma anche un tema che si confronta con grandi difficoltà oggettive e rischia d’infrangersi contro un baluardo particolarmente ostico: la nostra refrattarietà a cambiare stili di vita e a rinunciare ad alcune delle nostre abitudini consolidate. Per andare al cuore di un problema tanto importante quanto delicato, si è scelto un approccio diverso da quelli degli appuntamenti estivi, affidandosi ad uno dei più potenti linguaggi universali, quello del teatro.

Nasce così l’evento in programma sabato 18 dicembre alle 20.30 al Teatro Parrocchiale di Vigolo Vattaro, dove Pino Petruzzelli presenterà il suo ultimo monologo “Vita nei boschi”, liberamente ispirato al romanzo “Walden ovvero vita nei boschi” di Henry Thoreau.

Petruzzelli – attore e regista del Teatro Nazionale di Genova e già più volte apprezzatissimo ospite dell’Agosto degasperiano – porterà in scena una pièce dallo stile sospeso tra sogno, realtà, cronaca e fantasia, che si propone di offrire uno sguardo non retorico, ma propositivo e concreto sul contributo che ciascuno di noi è chiamato a dare alla tanto discussa transizione ecologica.

Animato dalla convinzione che “non c’è nessuno al mondo che sia felice, se non chi è capace di godere, in piena libertà, di un vasto orizzonte”, Petruzzelli si fa emule di Thoreau e immagina di ripetere oggi, a distanza di un secolo e mezzo, la sua stessa esperienza: vivere alcuni mesi nella natura selvaggia (lo scrittore statunitense vi trascorse oltre due anni), alla ricerca di un rapporto meno artificiale con la vita.

Nelle quattro stagioni trascorse nei boschi per vedere da vicino la Creazione come un privilegiato spettatore Petruzzelli scoprirà che il futuro non si insegue nel passato, ma riempiendo di senso l’incontro tra natura e tecnologia, tra città e territorio. L’omaggio all’autore statunitense si trasforma così in un vero e proprio inno all’ecologia, capace di attraversare con sguardo lucido quella che è forse la più grande sfida del nostro tempo.

Cultura
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giovedì 25 Aprile 2024