“Un gatto non è un cuscino” di Christine Nöstlinger: una guida per imparare ad amare i gatti come loro vogliono essere amati
Cosa si prova ad essere un gatto? La vita di un simpatico felino domestico, dal punto di vista degli esseri umani, può sembrare serena, rilassante e addirittura privilegiata: vitto e alloggio gratis, tante coccole e la possibilità di abbuffarsi con tutto il cibo che si vuole, senza doversi preoccupare della dieta.
Christine Nöstlinger, con il suo libro “Un gatto non è un cuscino”, dimostra ai bambini, ma soprattutto agli adulti, che l’apparenza inganna: i gatti, in natura, sono animali predatori, non domestici e come tali vogliono essere trattati.
“Un gatto non è un cuscino” è una favola che racconta la storia di un giovane gattino nato in una fattoria e che, nel corso degli anni, continua a cambiare casa, nome, famiglia e padrone. Impara, col passare del tempo, a convivere con la specie umana, godendosi le comodità riservate a lui e accettando anche qualche compromesso per avere un piatto caldo e un tetto sulla testa ogni giorno: gli scherzi dei bambini particolarmente vivaci, l’iper-protezione della nonna, la dieta prescritta dal veterinario e le attenzioni da riservare agli ospiti dei padroni di casa! Ama davvero gli umani, nonostante le loro imperfezioni. Crescendo, però, capisce che la sua libertà non ha prezzo ed è fondamentale per vivere una vita felice. Quando gli si presenta l’occasione, perciò, decide di scappare da casa e di vivere la sua vita in modo totalmente autonomo: senza rendere conto a nessuno, tranne che a sé stesso.
Il messaggio dell’autrice è quindi chiaro e lampante: il gatto è un animale intelligente e come tale sa perfettamente ciò di cui ha bisogno. Personificando il felino, che è anche la voce narrante del libro, non critica chi possiede animali domestici ma, al contrario, mette in risalto il loro amore e la loro buona fede in diverse situazioni. Li stimola, però, a prestare attenzione alle esigenze dei loro cuccioli a quattro zampe, che non sempre coincidono con quelle degli esseri umani.
Il linguaggio adottato dall’autrice è scorrevole, vivace e molto informale. Questo, a nostro avviso, rende il libro fruibile a tutti i bambini, anche i più piccini. Inoltre, la scelta di far raccontare la storia direttamente dal protagonista stimola i piccoli lettori ad empatizzare fin da subito con lui e a leggere il libro tutto d’un fiato!
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lunedì 11 Novembre 2024