Chiara Francini si racconta e si fa raccontare in Forte e Chiara
Cosa direbbero di me le persone che mi vogliono bene? Partendo da questa semplice domanda, Chiara Francini ha costruito un one woman show giunto anche all’Auditorium Santa Chiara di Trento a marzo di quest’anno, e in seguito adattato in veste televisiva per la Rai.
Frizzante, vivace, ironica ed autoironica, la comica e attrice italiana non si risparmia e non risparmia al suo pubblico gioie e dolori, pregi e difetti della propria vita, a partire dalla testimonianza di chi l’ha generata. Madre presente e con i piedi per terra, parsimoniosa nella speranza per proteggersi dalla delusione, trasmette alla sua unica figlia la capacità di apprezzare sempre il momento presente perché del “doman non v’è certezza”. La frena quando serve ma allo stesso tempo ne asseconda la creatività e le bizzarrie, pur non comprendendole. Come il bisogno di addobbare la propria casa con lucine e vezzi natalizi tutto l’anno perché la salutino quando rientra e le infondano gioia. D’altronde che male può mai fare l’essere felici?
Un’amica le fornisce poi lo spunto per comprendere la propria necessità di protagonismo: le nasce da piccola, quando fa di tutto per primeggiare nel saggio della scuola, affinché i genitori, impegnati con il lavoro, la notino. Impara a memoria la sua parte cantata e recitata, obbligando chiunque nel proprio condominio a conoscerla bene quanto lei. Alla fine, esattamente come questo e molti altri spettacoli nell’arco della sua carriera, registra uno sfavillante successo, con tanto di complimenti da tutti i vicini di casa precedentemente vessati.
“Sono un’arricchita e non c’è niente di male: significa solo che prima non avevo i soldi e adesso li ho”, afferma l’attrice, ricorrendo poi alla sua comprovata autoironia per mettere in evidenza tutte le idiosincrasie del pensare come un’arricchita. Si ritrova così a comprare i divani dei suoi sogni per poi nasconderli sotto dei plaid per non rovinarli e assicurarsi che stiano sempre bene confrontandosi con la donna delle pulizie, perché lei è l’unica che ogni tanto li vede. O ancora nel rimettere a nuovo il bagno, creando un bijou, per poi non usare mai lo scopino del water per non rischiare di sporcarlo.
Ma la vita non è costellata di sole soddisfazioni, bensì è composta di luci e di ombre. E così Chiara non si risparmia neanche nel raccontare le esperienze più dolorose, partendo da piccole cose come lo schiaffo ricevuto dalla nonna per essersi quasi fatta scappare una parolaccia, passando per le molteplici relazioni finite male a causa di uomini che hanno cercato di limitarne la libertà, per giungere infine al profondo malessere per la mancata maternità.
Ciò che alla fine emerge da questo racconto / sfogo attraverso più voci nel quale non si fanno sconti a nessuno, soprattutto alla protagonista, è la consapevolezza che giunti in fondo al viaggio lei ne sia uscita comunque sempre Forte e Chiara.
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sabato 5 Ottobre 2024