Spazio alle idee, intervista alle fondatrici del movimento culturale HIVE
Nonostante la pandemia, le buone idee possono trovare la loro strada e diventare progetti concreti: proprio per questo, in provincia di Vicenza, nell’alto comune di Schio, è nato il movimento culturale HIVE.
Tutto inizia a gennaio del 2020 da Giulia Filippi e Veronica Chicu, 24 anni e tanta energia, che circa un anno fa hanno un’intuizione: il loro territorio è punteggiato di spazi per la cultura troppo spesso poco utilizzati. Decidono così di rimboccarsi le maniche e di fare il possibile, e a volte anche qualcosa di più, per per animare quegli spazi e metterli a disposizione di tutti. Delle buone idee di tutti. Sì, perché HIVE – oggi movimento culturale ma presto associazione – si propone in particolare di aiutare i giovani a dare forma concreta alle loro iniziative, trasformandole in progetti realizzabili. Un alveare, come suggerisce il nome, dove ogni cella ospita il seme di un’idea, da coltivare e nutrire nel contesto ideale di una rete di giovani connessi che lavorano in sinergia e senza porsi limiti. «Musica, cultura, arte, formazione… vorremmo essere un punto di riferimento trasversale per i giovani. Ci mettiamo in gioco, diamo una mano a chiunque abbia una buona idea e la voglia di farla crescere», spiega Veronica.
Oltre ad accogliere idee e ad utilizzare al meglio spazi e risorse disponibili, HIVE è anche connessione tra i giovani e il mondo – complesso, va da sé – della pubblica amministrazione, in questo caso del Comune di Schio. Come ci raccontano, la strada che porta alla realizzazione di un progetto è lastricata di piccole grandi difficoltà da conoscere e superare. «Sponsor da gestire, carte da firmare, leggi da conoscere – precisa Giulia –. Ad oggi abbiamo raggiunto una certa esperienza, ma all’inizio le difficoltà sono state tante. Anche in questo vogliamo aiutare, perché spesso i più giovani hanno delle idee interessanti ma non sanno a chi rivolgersi o anche solo come presentarle nel modo corretto. Il Comune richiede progetti organizzati, ben strutturati e questo può spiazzare un giovane di 15-20 anni».
I primi risultati arrivano presto. Sotto il titolo di Restart The Music a luglio 2020 ha preso forma un concerto-evento che, oltre alla musica, ha raccolto diverse forme espressive quali pittura e fotografia, mentre con Storie dell’est: la Moldavia a settembre 2020 viene inaugurata una mostra per far conoscere cultura e tradizione moldava, un dialogo interculturale che promuove l’integrazione e mette a tacere pregiudizi e stereotipi. Tutto ciò, nonostante le molte restrizioni dovute alla pandemia, disarmata di fronte alla buona volontà di Giulia e Veronica. «A causa del Covid alcune idee sono inevitabilmente slittate – racconta Giulia – ma nessuna è stata abbandonata: sono “in cantiere” e appena sarà possibile le riprenderemo. La pandemia ci ha insegnato ad essere sempre sul pezzo e a riadattarci per far fronte ad ogni situazione, utilizzando al meglio internet e strumenti informatici». L’ultimo progetto, previsto per maggio di quest’anno, è un corso di formazione totalmente online dove una trentina di giovani impareranno da zero a realizzare podcast in modo professionale.
Insomma, la ricetta è semplice: esperienza ed entusiasmo, a servizio delle buone idee. Ma anche coraggio e fiducia, perché, come ci ricorda Veronica «I giovani non devono avere paura del mondo che li circonda, spesso basta attivarsi e fare il primo passo. Ci sono belle realtà pronte a credere nelle loro idee». E noi siamo sicuri che abbia ragione, non per niente HIVE è una di queste.
Cultura
Sempre bello vedere ragazze che portano avanti progetti come questo! Complimenti 😀
È sempre bello vedere che ci sono ragazze come voi. Complimenti!
È sempre bello vedere che ci sono ragazze come voi. Complimenti!