“Respiro profondo” di Laura McGann. La regina degli abissi si racconta

Tutti gli amanti del mare vorrebbero sapere cosa si nasconde negli oceani più profondi, per ammirarne la natura e scoprire ciò che, restando in superficie, non si può neanche lontanamente immaginare.

Alessia Zecchini, spinta da questa curiosità, ha realizzato il sogno che aveva fin dagli anni dell’infanzia: diventare un’apneista famosa. Questa ambizione nacque dal desiderio di rendere questo sport un mestiere… ma “per farlo devi essere forte” (come lei stessa ha dichiarato al Festival dello Sport, tenutosi qualche mese fa a Trento).

Questo è solo uno degli aneddoti della vita della nota atleta romana riportati nel docufilm “Respiro profondo”, scritto e diretto da Laura McGann. La pellicola ci parla di come è nata e si è sviluppata la sua carriera, che iniziò quando aveva undici anni, con i primi allenamenti in piscina, seguiti da quelli in mare. Quando, poi, ha cominciato a gareggiare, ha battuto diversi record, fino a diventare una campionessa europea e mondiale. Nel corso della sua carriera – e anche della proiezione – comparve Steven Keenan: un freediver che lavorava per la messa in sicurezza degli apneisti e che, col tempo, diventò il suo compagno di avventure e di vita… fino al momento dell’incidente. Il filo conduttore del docufilm, però, resta il lavoro di Alessia, che viene rappresentato appieno, facendo un collage di interviste, fotografie e video, dove si mostrano le emozioni e gli aneddoti provati prima e dopo le gare, i traguardi raggiunti e i risultati ottenuti.

Le riprese: tra il mare e la terra ferma

La completezza e l’affidabilità del documentario risaltano fin dalla prima scena, anche grazie alla combinazione del racconto della protagonista con i ricordi dei suoi familiari, i commenti dell’allenatore e i fatti di cronaca. Questo escamotage permette al pubblico di farsi un’idea chiara sulle dinamiche dell’apnea: uno sport che, in tutto il suo fascino, è ancora poco conosciuto.

Ad alternare le scene girate sulla terra ferma, troviamo anche le riprese durante le immersioni, che riproducono ciò che si vede sott’acqua, conducendo lo spettatore nell’oscurità degli abissi. La respirazione dell’atleta, adottata come effetto sonoro, rende uniche queste scene e lascia al pubblico uno stato di suspence intenso e duraturo.

Vincendo si esulta, perdendo si impara

Il valore aggiunto di questa proiezione è l’onestà con cui vittorie e sconfitte vengono narrate, senza enfatizzare le prime a discapito delle seconde. Il messaggio che passa dalle immagini trasmesse è che ogni gara è un’esperienza da cui si può imparare qualcosa e che salvaguardare la sicurezza personale e di chi accompagna il campione è sempre più importante del trofeo vinto o perso. D’altronde l’apnea rimane pur sempre uno sport estremo e basta anche una piccola distrazione per farsi male o rischiare di perdere la vita.

Tra momenti drammatici e gioie immense, la storia di Alessia presenta anche momenti di normalità. Per questo motivo consigliamo la visione del film a tutti: ai fan della campionessa, a chi è incuriosito dalle storie di sport, ma anche a chi cerca dei racconti fuori dal comune, da cui è comunque possibile trarre ispirazione. Con decisione e disinvoltura, questa pellicola ci ricorda che i problemi vanno affrontati, senza permettere al dolore di bloccare le nostre ambizioni…perché è andando avanti che si torna a sorridere anche nelle difficoltà!

 

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

domenica 23 Marzo 2025