Recensione allo spettacolo “Pueblo”

di e con Ascanio Celestini

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Ascanio Celestini è il solito; praticamente solo davanti allo spettatore, tesse il mondo che descrive utilizzando una raffica di parole, alternando battute ad invettive, ripetendo periodicamente slogan che man mano diventano familiari.

Sarà l’associazione con una scenografia essenziale ed elegante, sarà per il tappeto musicale cui appoggiarsi, sarà per alcune buone trovate come l’utilizzo di lampade frontali in una delle scene più toccanti in cui il teatro è completamente immerso nel buio, ma credo che questa opera gli sia riuscita particolarmente bene. I protagonisti della sua narrazione, che abitano la periferia di Roma, ma che possono incarnare le marginalità presenti nel mondo, sono credibili, quasi tangibili grazie all’uso misurato della retorica e ad un’ironia tipicamente romana, che addolcisce i contenuti più aspri.

Anche se si assiste all’ennesima replica, si ha l’impressione che Celestini stia raccontando una vicenda ad un gruppo di conoscenti che ha incontrato per strada o in un locale, solo per il gusto dell’intrattenimento, con freschezza ed un briciolo di improvvisazione.

 

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Cultura
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lunedì 21 Ottobre 2024