Racconti di cinema
Einaudi manda in stampa un libro come pochi, s’intitola Racconti di cinema (collana Supercoralli). Il volume stende un lungo tappeto rosso a due attempate signore del ‘900 – la letteratura e la cinematografia – che, nel tempo, invece che invecchiare sono sembrate ringiovanire (come il Benjamin Button di F. S. Fitzgerald). Al suo interno trentatrè racconti di illustri scrittori che, in punta di piedi, danno il loro omaggio al grande schermo; perché quando si è seduti nel buio, «i titoli di coda e le luci che si riaccendono in sala segnano la fine di un frammento di esistenza vissuto guardando uno schermo. Si ritorna alla luce del sole – continua nella prefazione Emiliano Morreale che, insieme a Mariapaola Pierini cura questo testo – come portandosi dietro un ricordo venato di rimpianto».
Si va da Buzzati a Soldati, dalla Nèmirowsky a Cortàzar, e ancora da Flaiano a Nabokov. Tutti pronti a confessare cosa accadeva quando la sala diveniva buia e ci si innamorava di figure come Marlon Brando (raccontato da Joyce Carol Oates), Alberto Sordi (raccontato da Mario Soldati), ma anche John Holmes – la star del porno, che si presenta ormai flaccida e in decadenza – impressa a fuoco nella mente di Roberto Bolano. La figura inquieta e malinconica di Marilyn Monroe evapora nelle parole di Truman Capote (un racconto magistrale, il primo dei trentatrè): una sera, sfiniti dall’alcool, ma non troppo, lei si farà sfuggire di essere attratta da uno «scrittore vecchiotto, sui sessantacinque», niente meno che Arthur Miller, e poi, immalinconita dal mondo che le viene addosso, chiederà al tassista di accompagnarli al molo di South Street, perché vuole dar da mangiare ai gabbiani. Da ora in poi quando penserò a Marilyn Monroe, inutile dire che non la assocerò più a una gonna svolazzante, bensì alla figura di Truman Capote che in una sera fredda, su uno dei moli americani, le disse «ti ricorderò come una bellissima bambina» facendo dolcemente calare il sipario su una serata struggente.
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sabato 8 Febbraio 2025