“Perfetti e funzionanti all’esterno, ma tristi e danneggiati qui dentro”, la recensione de “Il gioco della notte” di Camilla Läckberg

“Segreti e bugie vengono portati alla luce, dipanati lì di fronte agli altri. Scoppiano come bolle”. Ecco la perfetta sintesi di questo breve racconto svedese pubblicato in Italia da Einaudi nel 2021. Un moderno dramma che, sebbene incentrato su giovani protagonisti, riesce ad immergersi nelle profondità più sconcertanti del mondo adulto.

A voi, i miei migliori amici, e allanno fantastico che ci aspetta”. Questo l’incipit della storia. Un momento di ordinaria convivialità tra amici. Eppure quelle semplici e apparentemente innocue parole celano il preludio alla catastrofe. La narrazione si apre, infatti, nel bel mezzo di una festa, o meglio, ai preparativi di quella che si prefigura come una sfarzosa celebrazione dell’ultimo giorno dell’anno per un gruppo di amici. La grande sala è pronta a ricevere gli ospiti, gli altri tre componenti del gruppo. Lo champagne è aperto e il catering sta per servire i raffinatissimi aperitivi. La porta della lussuosa abitazione si apre per accoglierli e finalmente sono tutti e quattro nuovamente riuniti, i quattro ragazzi che fanno invidia al mondo: belli, popolari e ognuno appartenete ad una delle più ricche ed influenti famiglie della città. Tuttavia, anche per i più abbienti il tedio è un qualcosa a cui non si può sfuggire, perciò l’idea, del tutto innocente, di ravvivare la serata in vista dello scoccare della mezzanotte. Viene proposto uno dei più classici passatempi, eppure, dietro a questo gioco si celano insidie ancora invisibili per i quattro amici. Uno ad uno vengono scelti dal gioco; partendo dalle sfide più scontate arrivando ad un escalation di prove sempre più elaborate, ben presto si giunge alle fatidiche domande che, unitamente ai ferali silenzi dei giocatori, portano alla luce segreti mostruosi che allo stesso tempo allungano su di loro ombre inimmaginabili. Non tutto, infatti, è come appare: “Perfetti e funzionanti allesterno, ma tristi e danneggiati qui dentro”, queste le malinconiche parole che meglio descrivono la loro unione. Un susseguirsi in crescendo di rivelazioni e colpi di scena spietati che, inevitabilmente, vincolano i protagonisti l’un l’altro e inevitabilmente al gran finale…

Attraverso un linguaggio semplice, diretto e soprattutto vivo l’autrice scardina ogni preconcetto e privilegio della classe altolocata che sempre guarda dall’alto. Con questo rapido racconto costruito magistralmente, attraverso scene meticolosamente poste in un susseguirsi sempre più palpitante di emozioni, l’autrice fa dono di un’avvincente tensione.

Cultura
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venerdì 7 Febbraio 2025