Carl Brave: che fine ha fatto?
40 dischi di platino e un milione e mezzo di ascolti al mese, che la carriera di Carl Brave abbia preso una strana piega non si potrebbe mai dire a giudicare da questi due dati ma – a pensarci – quante hit di Carlo Coraggio ci è capitato di ascoltare in radio negli ultimi anni? Poche, specialmente se mettiamo questa idea a paragone con quanto andato in scena nel periodo clou della musica indie-pop italiana, una scena animata dal duo che il cantante aveva creato con Franco126, da Gazzelle, Coez e altri cantanti, come Lo Stato Sociale. Il prodotto indie italiano di quel periodo toccava una fascia di età compresa tra i 14 e i 30 anni, tanto indefinita quanto indefinibile. Un po’ tutti erano presi da Carl Brave e Franco 126, chi per Noccioline, chi per Sempre in Due: l’immaginario collettivo che la coppia – più che “duo”, si tratta di uno dei primi bromance del panorama rap che un po’ tutti i sedicenni hanno vissuto in maniera così forte – aveva creato era fortissimo. Le serate perse dietro a qualche bicchiere, l’afa estiva che coadiuva una scappatella… Il periodo musicale ha riflesso a pieno quello che la vita poteva offrire in certe serate, creando un’amalgama molto particolare tra gli ascoltatori. Oggi come oggi, la musica ascoltata da chi aveva superati i venti, abbondantemente, è cambiata radicalmente, chi ne aveva sedici si trova ora nella fase post-venti, è al centro di una bufera trap: una ragazza in fissa con Franco, oggi potrebbe essere una fan della Lovegang, un ragazzo in fissa con Carl Brave magari ascolta Kid Yugi, insomma gli interessi cambiano, come sembrano esserci sempre meno sere estive spensierate. Ma che ne è stato di Carl Brave? Tutti sembrano essere cresciuti, perlomeno nella platea, ma nella musica? Di lui potremmo dire che è stato fin troppo coraggioso. È rimasto molto fedele al suo personaggio, possiamo evincerlo ascoltando i suoi ultimi prodotti, come Migrazione, disco uscito lo scorso anno. L’immaginario è rimasto, il sonoro anche, ma le ultime hit sono rimaste a qualche anno fa: Makumba è “ormai” di tre anni fa, Hoola Hop datata 2022 – entrambe hanno la collaborazione di Noemi. Sarà anche che il mercato della musica viaggia su ritmi insostenibili e ogni artista sembra in dovere di pubblicare decine di featuring o di singoli l’anno – guardiamo Gue è Noyz Narcos, ritenuti lo standard e divenuti ospiti quasi d’obbligo in una scena rap-pop che ha sempre meno confini e identità, ma Carl Brave è rimasto fuori da queste dinamiche, portando avanti comunque un milione e mezzo di ascolti l’anno – pochi se paragonati ai tre dello scorso agosto, per rendere l’idea di come sia sceso l’engagement. La crescita del panorama musicale si è vista anche tra i protagonisti di “quella scena”, opposto negli stessi anni al filone Dark Polo Gang, composta da Calcutta, per esempio, che come per il suo pubblico sembra essere sempre più preoccupato: Relax è tutto meno che un disco rilassato, come Calcutta non è più un tipo da Dario Hubner. Che dire invece di Franco126? Lui ha seguito il percorso contrario a quello del compagno di musica, perché più il tempo passa e più sembra scendere nell’hip hop, con una scena che è sempre più sincratica, tra pro e contro. Il tempo passa, ma di fattori non indifferenti ce ne sono altri, come il periodo dell’anno: Notti Brave sapeva di estate, l’After di autunno, ma iniziato da poco – quel periodo da felpa, per capirci – chissà se il prossimo prodotto del romano sarà capace di sorprenderci o semplicemente questa estate sta tardando più del previsto ad arrivare.
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mercoledì 13 Novembre 2024