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Murubutu, quando il professore diventa rapper (e viceversa)

“Murubutu” deriva da “Marabutto”, vocabolo che nell’Africa sub-sahariana indica una figura in grado di guarire mali fisici e sociali grazie al potere terapeutico delle parole. Alessio Mariani in arte Murubutu ha scelto un bellissimo nome d’arte per riassumere lo scopo della sua musica: comunicare e commuovere con le parole.

Docente di filosofia e storia presso il Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia, Murubutu sa coniugare alla perfezione ambiente scolastico e musicale senza mai rinunciare né all’una né all’altra dimensione, scrivendo testi ricercati, poetici e intrisi di citazioni letterarie. La sua fama di “professore del rap” ormai lo precede, al punto tale che uno dei suoi album è interamente dedicato all’Inferno dantesco.

Infernvm (2020) è l’apice della collaborazione tra il professore e Claver Gold, anch’egli dedito a un rap intimista e dalle liriche ricercate. Si tratta di un concept che ripercorre i passi di Dante Alighieri nella prima cantica della “Commedia”. Non è la prima volta che un rapper guarda al poeta fiorentino (ascoltare Argenti Vive di Caparezza per credere), ma è la prima volta che accade in maniera così strutturata. Infatti, il progetto dei due parolieri è profondo, studiato, ma allo stesso tempo non meramente didascalico come ci si potrebbe aspettare da una trasposizione della “Divina Commedia”.

Di solito, però, Murubutu incentra i propri dischi sugli elementi naturali. Nel 2019, per esempio, scrisse Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, forse il suo lavoro più riuscito. È il quinto concept album e, come gli altri, è un ottimo esempio di conscious rap, cioè di quel sottogenere dell’hip-hop che si dedica alla creazione di consapevolezza e alla diffusione di conoscenza. Lo si capisce subito ascoltando Wordsworth e La notte di San Bartolomeo: la prima è una traccia folk-rap che vanta la collaborazione del grande e sopracitato Caparezza e che è dedicata a uno dei padri del Romanticismo inglese, William Wordsworth; la seconda invece affronta un evento storico, ovvero la strage compiuta la notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 a Parigi, da parte della fazione cattolica ai danni degli Ugonotti. L’intreccio perfetto tra rap e cantautorato.

Il 14 gennaio 2022, invece, è uscito il suo ultimo disco: Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali. Protagonista, ça va sans dire, la pioggia. Non è un album immediato e già questo, di per sé, è un punto a favore, in questi tempi di musica liquida usa e getta. La complessità si esplica nel ruolo stesso della pioggia, usata come una sorta di vettore spazio-tempo le cui gocce scandiscono i cambiamenti nel tempo e nello spazio. Ci sono brani dedicati al passato (Il migliore dei mondi), al presente (Temporale) e al futuro, in questo caso distopico (Black Rain).

Raffinato e mai scontato, Murubutu è uno degli artisti più interessanti del panorama musicale italiano contemporaneo.

Cultura
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