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Mito, leggenda, fiaba o favola?

Mito, leggenda, fiaba e favola sono forse tra le forme di racconto più antiche al mondo, eppure spesso si resta confusi sulla differenza che intercorre tra questi termini. Erroneamente ci ritroviamo così a chiamare fiaba la favola, o mito la leggenda e viceversa. Proviamo allora a coglierne il significato.

Mito deriva dal greco mythos che significa parola, racconto e inizialmente era infatti diffuso oralmente. Ha come protagonisti dei, eroi e mostri, dei quali narra le gesta ed ha una funzione esplicativa: nasce per rispondere ai grandi quesiti esistenziali dell’uomo, per spiegare fenomeni naturali altrimenti misteriosi e per legittimare pratiche rituali e istituzioni sociali.

Alcuni tra i miti più famosi sono quelli legati alle vicende delle divinità greche come il ratto di Proserpina che spiega l’alternarsi delle stagioni; di eroi come Ercole, Teseo e Prometeo, che per amore dell’umanità sfidavano l’Olimpo; e di mostri come Idra, Argo e Medusa che rappresentano i vizi e i peccati umani.

Leggenda deriva dal latino legendus che si traduce in “da leggersi”. In origine veniva utilizzata in ambito religioso per raccontare le vite dei Santi in modo romanzesco, ricco di elementi irreali con scopo edificativo o esemplare. Una delle più conosciute è la leggenda di San Giorgio che sconfigge il drago: metafora del bene che prevale sul male.

In seguito questo termine si espande ad indicare tutti quei racconti religiosi o eroici in cui i protagonisti, immaginari o realmente esistiti, si muovono in un contesto spaziale e temporale ben definito, basti pensare alla leggenda della fondazione di Roma ad opera di Romolo e Remo, i gemelli allattati dalla lupa.

Infine leggenda metropolitana è entrato a pieno titolo nel linguaggio cronistico per indicare voci che circolano in un contesto urbano, solitamente legate ad un incidente che assume una connotazione magico-raccapricciante, turpe, angosciosa e misteriosa, che fa leva su sentimenti primordiali. Che sia quindi un avvenimento, un contesto o un personaggio realmente esistito, le leggende hanno tutte una base di partenza realistica.

La fiaba ha origini antichissime – pare risalire addirittura alla preistoria – ed è un racconto popolare fantastico che veniva tramandato oralmente e che è poi stato trascritto da alcuni illustri scrittori, tra cui Andersen, Perrault e i fratelli Grimm. Sono sempre presenti protagonisti e antagonisti in veste umana o soprannaturale (orchi, fate, streghe, ecc.) e la struttura narrativa è alla base di tutti i romanzi fantasy. Di una stessa fiaba si possono poi avere varie versioni adattate a seconda del luogo e della cultura in cui era raccontata.

La favola invece è di norma scritta da un autore ben preciso – tra i più famosi Esopo e La Fontaine -, ha per protagonisti animali e oggetti inanimati che simboleggiano vizi e virtù umane e termina sempre con una morale con la quale si vuole impartire un insegnamento etico.

Nonostante le differenze, c’è qualcosa che accomuna tutte queste forme di racconto: come tutte le narrazioni archetipe non hanno età e pertanto ognuno ci si può riconoscere, immedesimare e restare avvinto per sempre.

Cultura
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