La cultura per vincere la paura, Marino Sinibaldi all’Agosto degasperiano 2021

In Italia è sempre stato fatto così. Amici, reagite contro questa frase, contro questo andazzo, contro questo ripetere che sempre in Italia è stato fatto così. Signori, non è vero, non è stato sempre così. E, diversamente, bisogna che le cose cambino, cambino l’atteggiamento e l’interessamento del pubblico se vogliamo creare un’Italia nuova”.

La citazione degasperiana che ha guidato l’intero percorso dell’Agosto degasperiano 2021, la rassegna di eventi promossa dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi per fare dell’esperienza umana e politica dello statista un bacino di stimoli da offrire al nostro tempo, si ripropone come premessa ideale anche del suo ultimo incontro, in programma mercoledì 25 agosto alle 18 nelle scuderie del maniero di Castel Ivano.

Infatti, quasi a tirare le fila di un mese di riflessioni e pensieri condivisi, l’evento conclusivo tratterà del ruolo della cultura quale arma fondamentale per rompere l’inerzia del passato, superare la paralisi della paura e abbracciare con consapevolezza e coraggio il cambiamento.

A guidare il pubblico in questo ultimo “sentiero incerto” un nome di spicco del panorama culturale italiano: Marino Sinibaldi, giornalista, critico letterario, autore e conduttore televisivo e radiofonico – ideatore del programma Fahrenheit e per anni direttore di Rai Radio3 –  che alla cultura ha dedicato tutta la sua vita. E che, in questa dimensione intangibile, che sfugge alle logiche del mercato e ci riconcilia con il nostro essere, ha trovato uno strumento fondamentale per governare le emozioni, vincere la paura e dare forza alle domande più importanti che indirizzano le nostre scelte.

La paura”, spiega Sinibaldi, “si affronta ritrovando il coraggio per coltivare un pensiero il più lungo e il più largo possibile. Lungo nel tempo, verso il futuro, e largo nello spazio, nell’apertura alle differenze e alle alterità”.

Così, al termine di una rassegna tutta dedicata al tema dell’incertezza, si fanno spazio il coraggio e la voglia di non assistere passivamente al dispiegarsi della storia, per ritrovare spazi concreti di protagonismo e di autodeterminazione. Perché, come sostiene ancora Sinibaldi, “c’è sempre una parte di vita che possiamo cambiare, un pezzo magari piccolo di destino che possiamo spostare e la cultura è la condizione necessaria per poterlo fare”.

Cultura
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venerdì 28 Marzo 2025