Libri che non ho letto quest’anno
Nessun refuso nel titolo. Se volete sapere quali libri le persone hanno letto nel 2016 vi basterà aprire giornali, riviste, Twitter, Facebook o qualunque blog letterario in rete. Ne uscirete pieni di titoli e autori (mai) sentiti che vi indurranno a scrivere nella vostra lista di buoni propositi per l’anno nuovo – sotto a “Andare in palestra” – cose come “Leggere almeno un’ora al giorno” o “Non comprare libri nuovi prima di aver finito quelli a casa”. Sinceramente purtroppo fatico a rispettare quest’ultimo comandamento.
Per espiare almeno in parte le mie colpe vorrei quindi consigliare caldamente a tutti, in primo luogo a me stesso, i titoli di questa personale “Lista dei dieci libri che avrei voluto leggere nel 2016 ma-non-ho-avuto-tempo/ma-ne-ho-letti-altri/ma-ho-letto-molto-sul-web/ma-ledetti-giornali/ma-ho-visto-serie-Tv/ma-sono-pigro/”.
1) Umberto Eco, Pape Satàn Aleppe
Una raccolta di intelligenza, acume, enciclopedismo e ironia. L’ho comprata subito dopo la scomparsa di Eco, autore a me caro, anche perché era la prima pubblicazione della neonata casa editrice La nave di Teseo.
2) Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie
La lettura di Collasso aveva cambiato la mia percezione della geografia, questo cambierà anche la mia percezione della Storia.
3) Ta-Nehisi Coates, Tra me e il mondo
Caso editoriale dell’anno, l’intensa lettera di un padre al figlio sul razzismo negli Usa. È il primo della lista, promesso.
4) Massimo Cotto, Rock Bazar. Vol. II
Divorate le folli storie rock del primo volume, avevo iniziato il secondo leggendone una al giorno ma si sa come vanno queste cose… Nel frattempo qualcuno dei protagonisti ci ha lasciato per sempre (Lemmy, Prince, Bowie…), il che darà alla lettura ancora più emozioni.
5) Serena Vitale, Il defunto odiava i pettegolezzi
Caso editoriale del 2015, un’indagine sulla morte di Majakovskij. Si legge come un romanzo, meglio se con Rachmaninov in sottofondo.
6) Florian Kronblicher, Alexander Langer
La biografia di una figura da (ri)scoprire, il cui pensiero contribuisce ancora a migliorare il nostro mondo.
7) Pier Paolo Pasolini, Petrolio
Il mio Pasolini preferito è sempre stato il saggista e l’articolista corsaro, il romanziere non mi ha mai convinto del tutto ma un’opera enigmatica e testamentaria come Petrolio va letta. Punto.
8) Michele Mari, Filologia dell’anfibio. Diario militare
Poco citata tra le opere dello scrittore milanese, questa narrazione del suo servizio militare è breve e si legge agevolmente; ecco perché ho sempre rimandato.
9) T.S Eliot, La terra desolata
Non leggo molta poesia ma con Eliot ho un conto in sospeso da aprile, quando eravamo sulle navi a Milazzo a piantar cadaveri e mi apostrofò malamente dandomi del lettore ipocrita, citando Baudelaire.
10) David Foster Wallace, Infinite Jest
Con Wallace mi sono sempre promesso di andare per gradi prima di affrontare questo romanzo monstre, ecco perché ho letto prima Una cosa divertente che non farò mai più, Come diventare se stessi e Oblio. Ora non dovrei avere più scuse…
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sabato 7 Dicembre 2024