Le settanta candeline del Trento Film Festival

Era il 1952 quando il CAI – Club Alpino Italiano e il Comune di Trento diedero vita al “Festival del cinema di montagna Città di Trento”, prima rassegna di questo genere al mondo. Nel 2022, l’odierno Trento Film Festival spegne quindi settanta candeline. In programma dal 29 aprile all’8 maggio – e presentata martedì 26 aprile presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Geremia – l’edizione numero 70 sarà senza dubbio speciale.

«Dire che il Trento Film Festival è un grande evento è riduttivo. Il Festival non “arriva” in città, è legato indissolubilmente alla sua storia, ne è patrimonio» queste le parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ad aprire la conferenza stampa di presentazione. Settant’anni di storia comune, della città e della sua manifestazione, ripercorribili anche grazie alla mostra Scalare il tempo visitabile alle Gallerie di Piedicastello.

Il sindaco ha poi accennato a come il Festival abbia sempre portato “verso l’alto” ma anche “lontano” e così farà anche quest’anno. Per ogni passata edizione, difatti, la manifestazione ha avuto un “paese ospite” al quale veniva dedicato un programma apposito di proiezioni ed eventi. Per questo speciale anniversario è stata invece compiuta una scelta diversa e la destinazione non sarà una nazione, bensì il futuro. Anche il Presidente della rassegna, Mauro Leveghi, si è collegato a questo tema durante il suo discorso: «Il Festival è sempre stato una finestra sul mondo. Grazie a uomini e donne che hanno scalato le montagne abbiamo guardato il mondo e il futuro da lì.»

Le parole del Presidente si sono poi concentrate sul tanto atteso ritorno in presenza. Dopo due anni di pandemia, infatti, il Trento Film Festival torna a vivere la città in cui è nato e in cui ha assunto l’identità e il prestigio con cui oggi lo conosciamo. «Le luci non sono mai state spente» come ha affermato lo stesso Leveghi, ma è da quest’anno che le sale cinematografiche e i vari luoghi della città torneranno ad essere gli unici protagonisti delle svariate attività.

Saranno ben 35 i luoghi e gli spazi in cui si svolgeranno gli eventi: incontri e dialoghi con personalità di spicco del mondo dell’alpinismo e non solo – per citare due nomi Reinhold Messner e Brunello Cucinelli –, eventi musicali, brindisi, attività dedicate ai più piccoli e alle loro famiglie, mostre e molto altro. Il pay off del Festival “Montagne e culture” è chiaro: non si parla solo di alpinismo, ma di tutti i temi legati alla montagna, per coinvolgere i gusti e le diverse categorie di spettatori. Ciò permetterà al Festival, secondo le parole della direttrice artistica Luana Bisesti, «di riappropriarsi dell’abbraccio del suo pubblico in presenza». La manifestazione sarà infatti radicata nel tessuto della città svolgendosi sia in luoghi storici, come il Teatro Sociale, sia più moderni, come il MUSE e la sede universitaria di Palazzo Prodi.

I film saranno come sempre i protagonisti principali della rassegna. Durante la presentazione, Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico del Festival, ha sottolineato come a fianco dello sguardo al futuro saranno numerosi i rimandi al passato, tra cui spiccherà un omaggio alla storia del Cinema Astra – dove si è svolta la prima edizione del Festival – con un ritratto affettuoso e commuovente. Qualche parola anche in relazione allo streaming, che quest’anno: «sarà dedicato ad altri progetti; abbiamo voluto portare gli spettatori al cinema, per sostenere l’intera catena di produzione e per far vivere lo spazio urbano.»

Che altro dire? I premi saranno più di 20, i film oltre 100, gli eventi circa 150. Non ci resta che goderci lo spettacolo, anzi, gli spettacoli!

Cultura
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lunedì 11 Novembre 2024