“La maschera della morte e la legge della vita”, Luciano Violante all’Agosto degasperiano

Si apre la rassegna annuale dell’agosto degasperiano che prevede una serie di conferenze sul territorio trentino che quest’anno saranno accomunate dal fil rouge della frase “Amare il nostro tempo”.

Per intendere meglio questo concetto, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Alcide De Gasperi riporta anche un inciso di Aldo Moro: “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà… camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi”.

Il primo appuntamento si è svolto sabato 27 luglio a Civezzano, con Luciano Violante, giurista, saggista, già Presidente della Camera dei deputati.

Il titolo del suo intervento “La maschera della morte e la legge della vita” si propone di tornare ai pilastri fondamentali, necessari per leggere l’esistenza, tornando a chiedersi cosa conta davvero e quale è il criterio che può farci restare umani.

L’intervento inizia con alcune riflessioni tratte dal suo libro, edito da Bollati Boringhieri “Ma io ti ho sempre salvato”. Il libro parla di diversi episodi autobiografici e durante la serata Violante ne ha menzionati diversi, partendo da quando era bambino, fino alla sua esperienza politica passata, per arrivare ai giorni nostri e al confronto con un presente complesso che ci pone inevitabilmente davanti agli occhi dei temi fondamentali, come la dignità delle persone, i diritti e la solidarietà.

Violante menziona un quadro, “L’andata al Calvario” di Pieter Bruegel: al centro della composizione appare Cristo, raffigurato dopo una caduta, sotto l’imponente Croce, eppure si fa fatica a vederlo. La folla, in prossimità della piccola rupe in primo piano, è del tutto disinteressata a ciò che sta accadendo e lo stesso spettatore del quadro non riesce a rendersi conto di ciò che è il vero soggetto, Gesù quasi non si vede. Tutto questo per dire che spesso accadono cose importanti di cui non ci accorgiamo. E invece bisogna fare attenzione e dare peso a tutto ciò che ci circonda.

A tal proposito, è comune opinione credere che dopo la Seconda guerra mondiale, il mondo abbia conosciuto diverse epoche di pace e serenità, eppure non è così. Violante menziona tutti i numerosissimi conflitti che negli anni passati (e tutt’ora) hanno caratterizzato i nostri tempi.

Tra i tanti passaggi ricchi di senso, è importante menzionare quello sulla situazione politica attuale: sembra si sia persa l’importanza di conoscere il dolore delle persone. Non perché si possa risolvere qualsiasi problema, afferma Violante, ma perché si possa capire, ascoltare e comprendere. Se chi governa è circondato unicamente dai “capi”, quale visione potrà avere sulla vita delle persone in generale? Il problema, esordisce Violante, è la disumanizzazione. La comunità deve rendersi conto delle problematiche esistenti, senza chiudersi in un menefreghismo asettico. La morte è un passo definitivo che dà il senso alla vita. Vivere per fare del bene, per aiutare l’eterna lotta tra bene e male, per evitare anche solo una sofferenza inutile.

L’appuntamento per intero è possibile rivederlo qui Agosto degasperiano 2024, incontro con Luciano Violante (youtube.com)

 

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martedì 12 Novembre 2024