Joker folie a deux: quando l’attesa supera di gran lunga il risultato finale

Il secondo capitolo della saga del Joker di Joaquin Phoenix ha fatto molto discutere, riscontrando prevalentemente pareri negativi.

Il film, che riconferma alla regia Todd Philips, affianca all’Arthur Fleck di Phoenix la Harley “Lee” Queen di Lady Gaga, esuberante e dinamica come è sempre stata mostrata nei fumetti.

L’iniziativa del musical ha fatto storcere il naso a molti, rallentando il ritmo (già non molto spedito) della trama e presentando alcuni intermezzi più leggeri che non hanno sempre ottenuto l’effetto desiderato. Ciò nonostante, le prime scene cantate in particolar modo sono risultate una valida espressione del bifrontismo del Joker, che alterna momenti di lucidità e razionalità con istanti di follia e delirio.

La critica sociale tanto elogiata nel primo film prosegue anche qui, perdendo però la freschezza che aveva mostrato in precedenza. I traumi di Fleck, monito costante del crudo egoismo della società contemporanea, non fanno evolvere il personaggio come ci si potrebbe aspettare, ancorandolo piuttosto alla sua condizione attuale, tanto che nel punto di svolta del film (l’arringa finale del processo) Arthur non cambia le carte in tavola, rinnegando la maschera del Joker e inconsapevolmente l’amore di Lee.

Il personaggio di Joker in questo film si deve confrontare nuovamente con l’ipocrisia della società: se da un lato la sua figura viene celebrata e resa famosa con la produzione di film sulla sua storia, dall’altra lui recluso nel carcere di Gotham dove si sente più solo che mai. In questa situazione si inserisce Lee, ammiratrice dello spirito ribelle ed anarchico del pagliaccio che lo raggiunge nel centro di riabilitazione per conoscere il suo idolo da vicino. Al contrario delle classiche vicende raccontate nei fumetti, non sarà Harley ad essere dipendente da Joker, bensì il contrario. L’amore per la donna dà infatti a Fleck nuova linfa per vivere la sua vita, instaurando un rapporto dichiaratamente sbilanciato a favore di Lee, che ingannerà e sedurrà il criminale interessandosi unicamente allo status di Joker.

La maggior parte del film si concentra sul processo contro Fleck, che se inizialmente fa affidamento su un’avvocatessa (simbolo di razionalità che crede quasi ingenuamente di poter restituire ad Arthur una vita normale) preferirà poi rappresentarsi da solo, dando sfoggio delle sue capacità nell’interrogazione del ex collega Gary Paddles e nell’arringa finale.

È proprio questo il punto cardine del film, che presenta a Joker un bivio di scelte che può seguire: la possibilità più scontata è che Arthur riconfermi la sua totale assimilazione alla follia del Joker e si dedichi senza riserve al crimine; un’altra possibilità, simile all’effettivo andamento del film, porta l’uomo a rinnegare la maschera che si è creato e tendere verso la redenzione.

Il problema effettivo è che Joker da quel momento sembra muoversi allo sbaraglio, subendo passivamente tutti gli avvenimenti successivi ancorandosi fermamente all’amore per Lee, che ha tuttavia perso interesse per un uomo che non accetta più gli ideali rivoluzionari che tanto ama.

Il finale del film, per quanto sbrigativo ed inequivocabile, ci riconferma quello che può essere considerato il messaggio più riuscito del film, se non dell’intera saga: il “Joker” di questa storia, in quanto mera vittima della società contemporanea, è un uomo comune privo di tutti gli artifici fantastici dei fumetti, e ognuno di noi, nel peggiore dei casi, si sarebbe potuto ritrovare al suo posto.

Nel complesso il film parte con un’ottima base d’appoggio, che non viene però sviluppata come si poteva fare. L’inserimento del personaggio di Harley manifesta delle potenzialità che non vengono sfruttate appieno, riducendo il personaggio ad un motore d’impulso per il protagonista, trascinato dall’amore per la donna che ha ridato un senso alla sua vita disastrata.

Quando le aspettative sono troppo alte, non si può fare altro che schiantarsi al suolo come Icaro.

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

martedì 21 Gennaio 2025