Immersione virtuale nelle grotte di Lascaux

Al Muse tutto è possibile. E così a Trento si possono anche esplorare le caverne francesi che contengono molte pitture rupestri di ben 17.000 anni fa.

Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale, vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Sono chiuse al pubblico già da diversi anni, poiché nel corso del tempo l’anidride carbonica portata dai visitatori stava danneggiando le opere parietali.

Nel 1979 le grotte di Lascaux sono state inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. E fino a febbraio 2023 sarà possibile averle a portata di mano, proprio al Muse.

Grazie ad un visore, ci si immerge totalmente nelle grotte e si vede esattamente ciò che vedrebbe un visitatore in carne ed ossa davanti alle pitture rupestri. Guidati da un audio guida, si entra virtualmente nelle grotte. Il coinvolgimento che si prova è davvero realistico.

Le grotte sono divise per sale: la grande sala dei tori, il passaggio laterale, la lancia dell’uomo morto, la galleria dipinta, il diverticolo dei felini. Contengono circa 6.000 raffigurazioni, composte principalmente da animali, figure umane e segni astratti. I dipinti non contengono immagini del paesaggio circostante o della vegetazione del tempo. I colori usati sono rosso, giallo e nero. E quanto è bello provare a disegnare in prima persona sulle pareti virtuali?

Oltre 900 pitture possono essere identificate come animali. Ci sono 364 dipinti di equini e 90 dipinti di cervi. Sono rappresentati anche bovini e bisonti. Altre immagini comprendono felini, un uccello, un orso, un rinoceronte e un essere umano. Quest’ultimo viene mostrato durante la visita virtuale ed è molto curioso vedere come in realtà assomigli ad un uccello.

Le grotte di Lascaux vengono anche dette la Cappella Sistina del Paleolitico, poiché il numero di opere contenuto e la loro qualità sono una vera eccezione.

Al Muse viene evidenziata infatti un’altra particolarità: le proporzioni di un dipinto, la vacca rossa, sarebbero del tutto sbagliate se si guardasse solamente al disegno. Vedendolo, però, dal basso verso l’alto, le proporzioni riacquistano il loro senso e anzi dimostrano che chi ha dipinto aveva fatto particolare attenzione al punto di vista di chi avrebbe osservato l’opera.

Quanti misteri nascondono ancora queste opere pittoriche primitive? Di sicuro vale la pena cercare di scoprirli tutti!

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

mercoledì 9 Ottobre 2024