Il vantaggio di non avere i baffi
Due parole sull’ultimo libro di Mark Strand
Quando ho notato, sullo scaffale di poesia straniera, l’ultimo libro di Mark Strand, dapprima ho avuto un sussulto, poi ho sorriso sotto i baffi (che non ho). Il sorriso non celato è stato involontaria pubblicità all’autore per gli avventori della libreria alla ricerca di un buon libro. Anche se in tasca non m’è venuto niente, ne sono stato felice perché consigliare un libro di Mark Strand, anche se lo si fa senza accorgersene, significa andare sul sicuro. E, ahimé, la poesia non gode di buona promozione.
Il libro di cui sto parlando si intitola Quasi invisibile, ed è apparso per la celebre collana Lo specchio Mondadori, che da qualche tempo ha cambiato veste editoriale assegnando, a ogni poeta, un colore diverso. Mark Strand si è beccato un bel blu scuro, con sfumature di bianco e celeste cielo. Un colore che gli si addice dal momento che i suoi componimenti sono come delle crepe di luce nel buio. Questa volta il poeta ha scelto la forma del poemetto in prosa per cercare di venire a capo dei frammenti dispersi della quotidianità che oscillano tra routine e insensatezza. Perciò un’ampia serie di personaggi si affaccia in questa silloge: un banchiere, un Ministro della Cultura, un viaggiatore, il padrone di una grande villa e tanti altri, tutti collocati in situazioni ambientali particolari, come fossero elementi dei più disparati luoghi e paesaggi.
Ogni prosa poetica risulta acuta e pregnante, ma non per questo inaccessibile.
L’ennesima prova di bravura, per un Premio Pulitzer per la poesia, che ci regala sempre e ancora, tante sorprese.
Sorrido sotto i baffi (che non ho). Cogline il senso, se cerchi un buon libro.
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venerdì 7 Febbraio 2025