Il mio nome è Nolan, Christopher Nolan
Le voci sono queste, da prendere ovviamente con la dovuta cautela: Christopher Nolan (sì, lui) è in trattative per dirigere due film della saga di James Bond. Si tratterebbe di adattamenti molto più fedeli alle opere di Ian Fleming (il padre di 007) di quanto non lo siano stati gli ultimi film. Nolan dovrebbe infatti ambientare i suoi due film rispettando l’epoca dei romanzi di Fleming (la Guerra Fredda) e rompendo quindi con l’ambientazione contemporanea che ha sempre caratterizzato la saga di James Bond.
La notizia, se confermata, farà felici molte persone: i fan di Nolan, in primis, che vedranno il loro nuovamente alle prese con un blockbuster dieci anni e più dopo The Dark Knight Rises; in secondo luogo, i fan di 007 i quali, dopo No Time To Die, hanno bisogno di un repulisti generale che permetta un nuovo avvio della saga di Bond. E chi meglio di un regista dall’enorme peso specifico come Nolan può garantire nuova linfa a un personaggio giunto alla sua 26esima iterazione?
Ma che cosa significa avere Christopher Nolan alle redini del nuovo Bond movie? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda. Innanzitutto, i dati di fatto. Nolan vuole il controllo completo su ogni aspetto del film a cui lavora: la sceneggiatura, la regia, il montaggio, perfino le finestre di distribuzione in sala e su piattaforma. Ricordiamo che il clamoroso divorzio dalla Warner Bros. un paio di anni fa si è consumato proprio per divergenze legate alla distribuzione di un film (al tempo si trattava di Tenet). Un altro dato di fatto è la capacità di Christopher Nolan di lavorare a film ad alto budget. The Dark Knight Rises (2012) è costato la bellezza di 250 milioni di dollari. Alto budget significa alte aspettative, naturalmente. Che però Nolan non ha mai disatteso.
Ma che tipo di James Bond sarà (o sarebbe) quello di Nolan? Difficile rispondere. È possibile tuttavia fare delle supposizioni sulla base della filmografia del celebre regista inglese. Possiamo immaginare un Bond molto più simile a quello interpretato da Daniel Craig che a un Bond classico (il Bond di Sean Connery o di Pierce Brosnan, per intendersi). Quindi un agente segreto più fragile, come quello già visto in Skyfall (2012), o come il Batman de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno per rimanere all’interno della filmografia nolaniana. Oppure ancora un Bond villain, come il Batman de Il Cavaliere Oscuro. Ma così si entrerebbe nel reame della completa destrutturazione del personaggio, peraltro già iniziata proprio con Skyfall.
Che cosa, invece, non dovremmo vedere? Un James Bond arrogante e tronfio come quello di Connery, Moore o Brosnan. Questo tipo di personaggio è piuttosto distante da quelli a cui Nolan ci ha abituati. Così come sarà difficile rivedere lo 007 amante e amatore che ancora resisteva con Daniel Craig. I film di Nolan non sono di certo famosi per la loro componente romantica e, anzi, il regista è stato spesso accusato di eccessiva freddezza in questo senso. Per quanto riguarda il resto è difficile anche fare supposizioni. Tuttavia, Nolan (o chi per lui) avrà carta bianca: quanto mostrato in No Time To Die permette infatti un reboot molto più profondo del solito, sia del personaggio sia della saga. Staremo a vedere che cosa verrà fuori.
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martedì 10 Settembre 2024