Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Il cibo (ti) fa girare il mondo

Si può viaggiare anche solo attraverso la cucina. Da quando il Covid-19 ha fatto irruzione nelle nostre vite, abbiamo dovuto contemplare innumerevoli variabili (oltre alle varianti). Una di queste è stata l’impossibilità di viaggiare, che ha ferito tutti – non solo le anime più nomadi.

Ricordo ancora la prima uscita fuori dal mio comune, alla fine del lockdown “rigido”: anche solo andare a Trento pareva una conquista. Tridentum mi sembrava New York, e la fontana del Nettuno si era improvvisamente trasformata nella statua della libertà. C’è però un’altra cosa che mi ha dato l’illusione di poter viaggiare ancora, come si faceva prima: le prelibatezze “dal mondo”. Un sapore, un colore e un aroma possono trasportati in un altro mondo, attivare ricordi e sensazioni che pensavamo dimenticate.

Dovendo scegliere tra tutti i piatti possibili e immaginabili, però, mi vengono in mente quelli dei viaggi che ho fatto fisicamente, spostandomi attraverso le frontiere e a volte incontrando anche chi quei piatti li aveva preparati. La Tajine marocchina, un piattone che tenevo stretto tra le mani, soddisfatta di aver dato il mio contributo alla sua preparazione, io che amo mangiare ma cucinare… Beh, un po’ meno. O il tè alla menta del Marocco, che ha un sapore che non ho trovato in nessun altro posto. E fa niente se la quantità di zucchero che ci mettono è industriale e io mi sono imposta di bere sempre il tè senza zucchero perché “si sente di più il vero sapore”. È buonissimo, davvero. E al supermercato, viaggiando tra gli scaffali (sì, anche quello è un viaggio, dopotutto), il tè alla menta è la stella polare che guida tutti i miei acquisti.

Ricordo poi le fiamme della “tarte flambée” alsaziana, una sottospecie di pizza – per gli esperti di gastronomia probabilmente chiamarla pizza è una profanazione – soltanto più leggera. Tanto leggera che, quando la finisci, ti va di ordinarne un’altra e un’altra ancora. (Ma a questo punto, forse, tanto valeva mangiarsi una pizza?). Se andate a Strasburgo, visitate “Au Brasseur”. Alle cinque c’è l’happy hour e, per un prezzo modico, ti danno una “tarte flambée” più un boccale di birra alsaziana (ma è una caraffa, a giudicare dalle dimensioni) che è la fine del mondo. La fine del mondo alle cinque, perché gli alsaziani cenano prestissimo (maledetti!).

Il cibo unisce e divide. Lo sa benissimo la Bosnia Erzegovina. Ogni volta che parlavo di una pietanza definendola “bosniaca”, una mia amica turca mi ammoniva: “In realtà non viene dalla Bosnia Erzegovina, viene dalla Turchia”. Prendiamo anche solo l’ajvar, una salsa di peperoni, melanzane, peperoncino e aglio che infilavo in qualsiasi cosa mangiassi: pasta, riso e pane. Sì, insomma, non proprio dappertutto, ma mica potevo mangiarla con il gelato. Insomma, l’ajvar è una salsa tipica dei Balcani – in particolar modo di Croazia, Serbia, Macedonia e Bosnia – ma tutti si contendono la sua paternità. Ciò che conta, per chi la mangia, è che sia buona. E, credetemi, lo è eccome.

Un’altra regola, quando si parla di cibo “estero”, è che la pronuncia non facilita le ordinazioni. Un giorno sono entrata super convinta (e super affamata) in un baretto di Sarajevo, e ho ordinato una fetta di Trilece – che letteralmente significa “tre latti”, e che è una torta spaziale – quando invece volevo un semplice Hurmasice, un biscotto fritto che viene fatto letteralmente naufragare nello sciroppo di zucchero. Mi è andata bene, perché il Trilece è ancora più buono, ma chissà cosa mi sarebbe potuto capitare nel piatto. Insomma, ci sono delle parole chiave che, quando si è in un altro Paese, bisogna apprendere.

Potrei scrivere in eterno di cibo. Penso che le cose più belle avvengano a tavola. Me l’ha insegnato mio nonno, che ogni volta a pranzo chiedeva già cosa volessimo per cena, e che mi ha trasmesso la passione per i sapori. Anche se forse non l’ho recepita proprio benissimo, perché un giorno, presa dalle “morse della sete”, ho letteralmente trangugiato un bicchiere di quella che pensavo fosse acqua, e che invece si è rivelata grappa. La sete, come la fame, gioca brutti scherzi. Però ti fa fare un sacco di viaggi.

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

  • Il #Moltiplicazionifestival 2022 ha avuto tra i suoi protagonisti i green content creator Alice P ...
  • Nel corso del #Moltiplicazionifestival è stato proiettato il documentario “PrimAscesa – la m ...
  • Tra gli eventi di apertura del Moltiplicazioni 2022, si è tenuto un dialogo d’ispirazione ince ...
  • Vi raccontiamo in quest'approfondimento l'incontro "Siamo Ovunque. Dialoghi ed esplorazioni sul m ...
  • La nostra redazione, lo scorso fine settimana, ha seguito il #moltiplicazionifestival di Rovereto ...
  • Puntuale come ogni anno, prima della fine dell’estate, anche nel 2022 è tornato Poplar Festiva ...

mercoledì 22 Marzo 2023