Oscar e la dama in rosa
E. Emmanuel Schmitt

Caro Oscar,
è stato bello leggerti tutti i giorni. Ogni giorno dieci anni e ogni giorno un desiderio.
Nonna Rosa è stata davvero gentile nei miei confronti, ispirandoti questo gioco. In realtà anche nei confronti di tutti quelli che, come me, avranno il piacere (e il dispiacere) di scoprire quelle lettere.
All’inizio eri così scettico, le hai dato persino della bugiarda! A Nonna Rosa!
Mi pensavi come Babbo Natale, una bugia che vorrebbe rendere felici. E poi lei t’ha convinto. Proprio un angelo, non in senso stretto. Cioè, se lo dico io non è che mi devi prendere alla lettera.
È stato bello leggerti tutti i giorni, anche se a tratti mi ha preso una tristezza indicibile.
I tuoi racconti, la tua fantasia, davvero questi centodieci anni immaginati sono sembrati proprio veri, ma quanto sei stato saggio? Non della noiosa saggezza degli adulti, sempre pronti a fare e dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Della saggezza che solo a dieci anni si può avere.
E che tu manterrai per sempre. Grazie per le tue lettere.
È stato bello leggerti tutti i giorni, ogni volta mi ha stupito la tua capacità di immaginare i tuoi dieci anni successivi. La tua capacità di amare. Di provare a capire gli altri. Di concentrare in pochi giorni tutto quello che la vita può dare. Che non ti avrebbe dato in quel poco tempo che hai avuto a disposizione. La tua capacità di non disperarti, di non avere paura a dire quella parola che tutti intorno a te pensavano ma che nessuno osava pronunciare: morte. Lo sapevi che stava arrivando, e l’hai aspettata. Riempiendo il tuo tempo nel modo migliore. Vivendo. Amando.
Mi dispiace, caro Oscar, che io abbia potuto fare ben poco per te.
È stato bello leggerti tutti i giorni, anche se sono stati solo dieci, hai saputo viverli.
A presto, baci.
Dio
P.S. Sono un personaggio (non) qualsiasi di un libro scelto (non) a caso.
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venerdì 7 Febbraio 2025