Hoard di Luna Carmoon

Quando parliamo di cinema, pensiamo quasi sempre ad un contenuto audiovisivo volto a intrattenerci durante il nostro tempo libero. Se, però, guardiamo un film tratto da una storia vera, che affronta temi sociali e ci istruisce sull’importanza della salute mentale, la settima arte non è più solamente un passatempo, ma un’occasione di crescita personale da non perdere.

È il caso del film “Hoard” di Luna Carmoon, una giovane regista che, a soli ventisei anni, ha scritto e diretto un film tratto da una sua esperienza personale. Indagando nella vita di una madre e una figlia, questo film ci presenta le conseguenze della disposofobia: una patologia che induce un accumulatore seriale a non staccarsi dagli oggetti posseduti, anche quando questi raggiungono una quantità tale da rovinare la propria salute e l’ambiente che lo circonda.

La trama narra di come Maria, una bambina delle elementari, cerca di giostrarsi tra le esigenze della madre, Cynthia, e il resto del mondo. Da un lato, la protagonista vorrebbe accontentare sua mamma, provando ammirazione per ogni oggetto conservato, come le viene insegnato. Dall’altro, vorrebbe essere simile agli altri bambini, conformandosi alle richieste della società che la circonda: indossare vestiti decorosi, farsi la doccia, avere pasti regolari. In seguito ad un tragico evento, Maria verrà presa in affidamento da un’altra famiglia, con la quale troverà un nuovo equilibrio e scoprirà le opportunità che le riserva il mondo. Per stare davvero bene, però, dovrà affrontare i traumi della sua infanzia e mediare con essi. Solo così troverà la sua vera identità.

Un tributo alla salute mentale

Questa pellicola espone la disposofobia da un punto di vista insolito: quello della persona che la vive personalmente e di coloro che le stanno vicino.

La regista non minimizza mai i danni delle malattie mentali e, pur non parlando mai apertamente di psicoterapia, spiega chiaramente che per far pace con il proprio passato è necessario chiedere aiuto. Usando un linguaggio genuino, non privo di immagini crude e fin troppo esplicite, Luna Carmoon riesce ad esaltare la dolcezza e la purezza dell’amore di chi, pur vivendo una patologia difficile da curare, trova la felicità nelle cose semplici e vive emozioni più intense della gente comune.

Il film dura circa due ore e contiene diverse immagini che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni spettatori. Tuttavia, è anche grazie ad esse che la trama e la profondità dei messaggi trasmessi riescono a regalare emozioni che pochi film fanno vivere, tanto da riuscire a vincere ben tre premi alla Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno. Per questo motivo, consigliamo la visione di questo film ad un pubblico interessato alla tematica affrontata e difficilmente impressionabile dai contenuti audiovisivi.

Cultura
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domenica 8 Dicembre 2024