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Guida alla Biennale di Venezia 2022

La Biennale di Venezia è una delle più importanti esposizioni d’arte contemporanea di tutto il mondo. Questa edizione, la 59esima, si terrà fino al 27 novembre ed è curata da Cecilia Alemani, già direttrice artistica del parco High Line di New York. Il titolo – “Il latte dei sogni” – viene da un libro per bambini della scrittrice e illustratrice britannica Leonora Carrington, ambientato in un mondo fantastico popolato da creature mutanti nate dall’immaginazione. Esempi di queste creature, rivisitate, circondano all’esterno il padiglione centrale, per poi ripresentarsi negli altri luoghi della mostra.

Partendo dall’immaginario di Carrington, Alemani ha pensato a una esposizione che si sviluppa su tre temi: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi, la relazione tra gli individui e le tecnologie, la connessione tra i corpi e la Terra. Con questi temi, la Biennale propone più in generale una visione del mondo meno antropocentrica. «Le pressioni esercitate dal cambiamento tecnologico, l’acuirsi delle tensioni sociali, lo scoppio della pandemia e l’incombente minaccia di disastri ambientali ci ricordano ogni giorno che non siamo né invincibili né autosufficienti, ma parte di una rete simbiotica di interdipendenze che ci lega gli uni agli altri, alle altre specie e al pianeta nel suo complesso» ha spiegato Alemani.

La maggioranza dei padiglioni si trova tra i Giardini e l’Arsenale, ma se ne trovano non solo sparsi in tutta la città — dalla Giudecca a piazza San Marco — ma anche in alcune isole della laguna, come a San Servolo e sull’isola della Certosa.

Alcuni padiglioni, come quelli di Danimarca, Arabia Saudita, Svizzera, Austria, Romania e Corea del Sud, sono collegati ai temi di quest’anno, in modo anche piuttosto evidente, con installazioni che propongono creature e atmosfere immaginarie, ambienti consumati dal tempo, elementi naturali in lotta per la sopravvivenza e analisi di relazioni umane, anche intime. Quello italiano, invece, si trova all’Arsenale e a differenza delle edizioni passate ospita una sola grande opera di un unico artista, Gian Maria Tosatti. “Storia della Notte” e “Destino delle Comete” racconta in due parti la storia del miracolo economico italiano, tra scenari industriali e domestici, e con l’aiuto di alcune citazioni visive e letterarie, come le lucciole di Pasolini.

Alcuni luoghi permettono anche di vivere la mostra in modo personale, come nel caso del padiglione greco, dove nel buio si trovano una decina di postazioni predisposte per la realtà aumentata. A quel punto, isolati dall’ambiente circostante e indossando un visore, si viene proiettati in un campo rom a Nea Zoi, nei dintorni di Atene, dove attori locali improvvisati recitano l’opera.

Oltre ai padiglioni nazionali, tra i giardini e l’Arsenale si trovano cinque cosiddette capsule storiche in cui Alemani, la prima donna italiana a curare la Biennale, ha voluto riunire opere e oggetti provenienti da tutto il mondo che approfondiscono i temi della mostra e che presentano «artiste e figure culturali il cui lavoro è stato adombrato nel corso del tempo da narrazioni prevalentemente maschili».

Qui tutte le informazioni utili per visitare gli eventi della Biennale.

Cultura
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martedì 3 Ottobre 2023