Giunti al termine di un viaggio inaspettato: Lo Hobbit

«In te c’è più di quanto tu non sappia, figlio dell’Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto».

Sono queste le sconsolate parole che il fiero nano Thorin Scudodiquercia rivolge a un incerto Bilbo Baggins, lo hobbit protagonista dell’omonimo libro di J.R.R. Tolkien, in un momento chiave del romanzo (la cui prima pubblicazione risale addirittura al 1937). Uscirà tra poche settimane l’atteso ultimo episodio della seconda trilogia cinematografica che il regista neozelandese Peter Jackson ha voluto realizzare basandosi proprio sul voluminoso materiale composto dallo scrittore inglese. Quindi, dopo Un viaggio inaspettato (2012) e La desolazione di Smaug (2013) sarà La battaglia delle cinque armate a chiudere idealmente e (forse) definitivamente il cerchio aperto con La compagnia dell’anello (2001): un vero e proprio colpo al cuore per quei milioni di appassionati che hanno esultato al cospetto di una delle produzioni fantasy più longeve e di successo che si ricordi. Sarà davvero triste dire addio agli eterei elfi dei boschi, agli scorbutici nani, ai volubili uomini e ai buffi hobbit che popolano la Terra di Mezzo, ricostruita splendidamente nelle selvagge locations rurali della Nuova Zelanda. Mancheranno decisamente meno, invece le crudeli e maligne creature scaturite dalla fervida immaginazione di Tolkien: orchi, trolls, lupi mannari e, in primis, il misterioso Negromante (ma è l’oscuro signore Sauron a celarsi sotto le sue vesti). Salvo rare eccezioni, uno dei pregi delle trasposizioni di Jackson è il rispetto dell’opera letteraria. Certo, trattandosi di volumi estremamente corposi qualche taglio si è reso necessario, spesso a scapito di personaggi minori, ma questo non ha impedito al regista e al suo team di riuscire a portare sullo schermo le medesime atmosfere fantastiche che le pagine creano così bene. La trilogia de Lo Hobbit può contare su un cast attoriale di assoluto pregio: sono tornati nuovamente a interpretare i loro personaggi Ian McKellen (Gandalf), Christopher Lee (Saruman), Hugo Weaving (Elron), Orlando Bloom (Legolas) e Cate Blanchett (Galadriel). A loro si sono aggiunti uno strepitoso Martin Freeman (Bilbo), Richard Armitage (Thorin) e Luke Evans (Bard). L’epica colonna sonora è affidata ancora una volta al premio Oscar Howard Shore. Tecnicamente parlando, anche la visione in 3D finora è stata perfetta in ogni episodio: luminosa, fluida e con un preciso livello di profondità. Prepariamoci psicologicamente allo scontro finale: appuntamento al cinema a partire dal 17 dicembre.

xx

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

lunedì 21 Ottobre 2024