Hanno ucciso il Cinema, ma chi sia stato un po’ si sa…
Verso la fine dello scorso Marzo è partita la demolizione del Cinema Astra, in corso Buonarroti a Trento, e al suo posto vedrà la luce un condominio di lusso, dall’ammontare complessivo di millioni di euro.
Abiurando ogni tipo di rustico sentimentalismo, Cinetel ha rilevato che il decremento di incassi del cinema italiano nel 2021 è stato pari al 71% rispetto al 2019, mentre per il 2020 il bilancio in negativo sale al 93%. Tuttavia sarebbe ipocrita parlare di una crisi unicamente circoscritta all’anno del virus: la lenta morte del settore era già in corso nel 2018, che registra rispetto all’anno precedente una diminuzione di fatturato del 46%, così come il 2017 rispetto all’anno trascorso.
Di certo lo schiaffo del Covid è stato pesante, ma le nostre coscienze sono altrettanto da condannare.
L’ultimo atto dell’era pre-covid era stato segnato dall’impronta zaloniana, da sempre in grado di risvegliare la nostra emotività cinefila, riunendoci in ciò che dovrebbe essere l’Eden delle arti visive, ma che si trasforma durante la settimana di proiezione nella sede del più becero provincialismo tutto italiano, intriso di una sana dose di umorismo del malcontento, degno del Processo di Biscardi o addirittura di Striscia la Notizia.
Gli eventi colossal di Marvel e DC Comics riescono in qualche modo ad allontanare l’incombente necrosi del grande schermo, d’altra parte certi tumori sono curabili, e alcuni sono addirittura “Benigni”, ma oggi Cinecittà non è altro che un paziente neoplastico che un po’ sbraita e un po’ s’accascia mentre attende con ansia di essere accolto in reparto. Ciononostante, comprendendo di non averne le possibilità, aspetta di morire lungo le scale dell’ambulatorio fumandosi una sigaretta.
Intanto il tempo passa, le sale chiudono, il desiderio scade e insieme l’estro di un mondo che diventa uno dei tanti business di qualche multinazionale. Compra un biglietto e vai in sala, non aspettare il prossimo film di Checco Zalone.
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domenica 8 Dicembre 2024