Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

“Cameruneserie: intervista allo scrittore Christian Kaute

Christian Kuate, camerunese d’origine, è nato nel 1982 a Douala. È emigrato in Italia nel 2007 dopo aver intrapreso un percorso che consente ai camerunesi titolari di una Maturità di fare un corso di lingua, passare l’esame finale (CELI) e infine fare una preiscrizione in un’università italiana. Durante la fase delle preiscrizioni ha scelto l’università degli studi di Trento. Ha conseguito la laurea in Filosofia nel 2015 ed è sempre stato un appassionato di letteratura.

Da adolescente leggevo tanto, scrivevo anche. Ogni sera mi sfogavo nel mio diario e mettevo per iscritto il mio malessere. Penso che questo sia stato un momento chiave nella mia formazione. Ho imparato, in qualche modo, a scrivere veloce, a fare un primo getto, senza pensarci troppo, prima di procedere poi con le correzioni.

Hai recentemente pubblicato un libro dal titolo “Cameruneserie”. Di cosa parla?

Sono due libri in un volume unico: “Coppia in ostaggio” e “Viaggio nel cuore dell’Africa” pubblicati separatamente nella versione francese. La casa editrice della versione italiana ha suggerito di farne un volume “double-face”: da ogni parte inizia un racconto ed entrambi convergono verso la metà del volume. L’abbiamo fatto per via del punto comune fra i due racconti: tutti e due trattano della vita di una coppia mista. L’uomo è camerunese e la donna italiana, trentina per essere preciso.

“Coppia in ostaggio” narra della storia di due coniugi, Patrick Djomo ed Emma Fontana, che si sono appena sposati e stanno per adottare un bambino. Poi, una mattina, Patrick scompare all’improvviso. Il testo si svolge come un’indagine in cui l’avvocato della coppia sta tentando di capire cos’è successo e come mai Patrick sia scomparso. La storia finisce con un colpo di scena.

“Viaggio nel cuore dell’Africa”, invece, tratta della stessa coppia che decide di recarsi in Africa, in Camerun per l’esattezza. Lì, sul posto, la ragazza s’imbatte in una realtà che non poteva nemmeno immaginare: scene di strada stravolgenti, ladri che vengono bruciati vivi, litigate per strada ecc… Tant’è che, dopo soli pochi giorni, lei prende una decisione radicale. Ma non dico altro per non svelare la fine del testo”


Ci racconti com’è nata l’idea?

L’idea di trattare il tema della coppia mista mi è venuta ancora anni fa quando stavo scrivendo il mio primissimo libro, “Negro. Lettera ad una madre”. C’è un capitolo dove il mittente/narratore della lettera parla della sua vita sentimentale. Rivela così di aver abbandonato un amore di giovinezza per egoismo e di essere rimasto molto deluso da una relazione che aveva con una donna italiana. Quindi, scrivendo quel capitolo, mi ero reso conto della complessità che si può celare dietro una coppia mista. Detto questo, direi che la coppia mista è solo un pretesto per indagare i rapporti interculturali, le loro dinamiche, la loro complessità. Penso che sia quello il senso profondo della mia scrittura, almeno finora, ovvero capire la problematica di ciò che viene chiamato oggi “scontro culturale”.

Per la traduzione hai collaborato con l’Università di Trento, corretto?

I due libri sono stati scritti originariamente in lingua francese – come, del resto, anche il primo. La traduzione è stata possibile solo grazie a Gerardo Acerenza, professore di Lingua e traduzione letteraria all’università di Trento, insieme ai suoi studenti. È stato un percorso. La traduzione si faceva collegialmente, tutti assieme, ed io ho sempre partecipato ai corsi, per poter dissipare ogni dubbio. Dire che è stato difficile sarebbe troppo. Certo, i testi contengono molte espressioni e modi di dire tipici del Camerun, però la mia presenza permetteva di spiegare al meglio le mie intenzioni. È stata un’esperienza stimolante.

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

  • Il #Moltiplicazionifestival 2022 ha avuto tra i suoi protagonisti i green content creator Alice P ...
  • Nel corso del #Moltiplicazionifestival è stato proiettato il documentario “PrimAscesa – la m ...
  • Tra gli eventi di apertura del Moltiplicazioni 2022, si è tenuto un dialogo d’ispirazione ince ...
  • Vi raccontiamo in quest'approfondimento l'incontro "Siamo Ovunque. Dialoghi ed esplorazioni sul m ...
  • La nostra redazione, lo scorso fine settimana, ha seguito il #moltiplicazionifestival di Rovereto ...
  • Puntuale come ogni anno, prima della fine dell’estate, anche nel 2022 è tornato Poplar Festiva ...

domenica 28 Maggio 2023