Buon Dantedì!

Oggi, 25 marzo 2022, si festeggia il terzo Dantedì. Passata nelle sue prime due edizioni abbastanza inosservata, la giornata dedicata a Dante quest’anno si potrà finalmente vivere per la prima volta in presenza. Istituita nel gennaio 2020 in vista del settecentesimo anniversario (l’anno seguente, 2021) della morte del Sommo Poeta, prevede mostre, letture, incontri e interventi per avvicinare i giovani – ma non solo – alla figura del padre della lingua italiana.

Oggi, 25 marzo, 722 anni fa, Dante si smarriva nella selva oscura e dava così inizio al suo avventuroso viaggio tra inferno, purgatorio e paradiso che noi tutti conosciamo grazie alla Divina Commedia. Gli studiosi sono stati in grado di riscostruire quasi con perfezione il momento esatto grazie a indizi disseminati nel testo. Il fatto che, quando Dante incontra le tre fiere, il sole sorga nella costellazione dell’Ariete e che possa trattarsi dell’equinozio di primavera, colloca il “mezzo del cammin di nostra vita” proprio il 25 marzo 1300. È questo il motivo per cui è stata scelta questa come data per il Dantedì.

L’idea è stata diffusa grazie a un editoriale sul Corriere della Sera dello scrittore e giornalista Paolo Di Stefano nel lontano 2017, e ribadita più volte nel corso degli anni. Secondo Di Stefano, infatti, Dante, in quanto sommo poeta, padre della nostra lingua, modello e ispirazione per numerosi altri artisti meritava una giornata a lui dedicata.

Questa non è, però, un’idea totalmente originale. L’ispirazione arriva dall’Irlanda, dove, già dal 1950, esiste una giornata per James Joyce. Sull’isola del nord, infatti, si festeggia il bloomsday, un giorno interamente dedicato all’autore dell’Ulysses, che prende il nome dal suo protagonista Leopold Bloom e che cade il 16 giugno, giorno in cui le vicende del libro si svolgono. Manifestazioni che ripercorrono e rievocano gli eventi del celebre romanzo si susseguono durante la giornata di fine primavera, comprese letture e tour per la città alla scoperta dei punti di riferimento della storia.

Su questa base, era sicuramente opportuno che anche il nostro Dante avesse la sua giornata. La proposta partita da Di Stefano è stata accolta con entusiasmo da intellettuali e studiosi, oltre che da associazioni culturali di prestigio quali l’Accademia della Crusca e la Società Dantesca Italiana. Anche il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha espresso un parere altamente positivo per l’idea che, infine, è stata valutata e approvata dal Consiglio dei Ministri e diventata a tutti gli effetti la giornata nazionale dedicata a Dante.

Tra le “festività” da ricordare, dunque, c’è anche il giorno consacrato al padre della nostra lingua. E, soprattutto in questi anni difficili, in periodi di frequenti dubbi descrivibili come “selve oscure”, celebrare Dante può essere un buon modo per avere speranza e tornare “a riveder le stelle”.

 

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lunedì 10 Febbraio 2025