33 parole per lo spettacolo “Ballata di uomini e cani”
A teatro
Ballata di uomini e cani, di e con Marco Paolini
«Un tributo di Marco Paolini a Jack London. Uno spettacolo basato su brani tratti da opere e racconti dello scrittore statunitense, con musiche e canzoni che, pur ispirandosi ad essi, svolgono una funzione di narrazione dialogando con la forma orale.
Tre racconti con protagonisti tre cani e i loro padroni.
Oltre ai racconti, due ballate: una dedicata a Jack London, vagabondo per scelta, e l’altra ad uno dei tanti vagabondi che oggi per cercare un futuro sono costretti a rischiare la vita.»
E chi la visto cosa dice? Lasciamo la parola ai nostri Trentatré spettatori:
Un crescendo di intensità e coinvolgimento. Nel finale, parlare dei “cani” di oggi aggiunge necessità a uno spettacolo di per sé già ampiamente godibile. Bravo Marco Paolini, bravi i musicisti, soprattutto per i particolari suoni che accompagnano con efficacia la narrazione.
Ivan Ferigo (33 Trentini in 33 parole)
La platea è divisa: quelli convinti che l’uomo sia la bestia, quelli che nutrono dubbi sul lupo, ed io, che penso che l’unica carogna sia il freddo.
E i piedi mi si son fatti gelidi per l’ansia.
Laura Tabarelli (33 Trentini in 33 parole)
Un Paolini con qualche indecisione mnemonica, forse, ma comunque sempre potente affabulatore, capace di evocare cani fattisi uomini per perseguitare altri uomini, o uomini diventati cani nella lotta per la sopravvivenza. Le note di un’orchestra magistrale fanno da contrappunto ad una scena che si fa porto di una città di frontiera e steppa gelata, seguendo il ritmo dei racconti.
Katia Vinco (33 Trentini in 33 parole)
Paolini è il Maradona dei cantastorie, e riesce ad appassionare, a tenere con sé lo spettatore fino all’ultimo sospiro. Due ore volano così via e ti ritrovi a sperare che lo spettacolo non sia davvero ancora finito. Prezioso poi l’accompagnamento musicale.
Enrico Miorelli (33 Trentini in 33 parole)
Paolini e la sua capacità di portare dentro le storie e far vivere qualità di emozioni. Appassionante e toccante l’accostamento con i nostri tempi. Gratificante l’accompagnamento musicale. Apprezzato il rompere gli schemi degli applausi finali in coerenza con il personaggio/attore e far parlare in linea sempre con il testo, la musica.
Francesca Groppo (33 Trentini in 33 parole)
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domenica 8 Dicembre 2024