Tutti i film premiati alla 73esima edizione del Trento Film Festival

«Dopo l’urlo del ghiacciaio di Salgado, anche il Gran Premio di questa edizione è un grido di disperazione e al contempo di allerta, per scuotere le coscienze e far capire che il cambiamento climatico si è fatto crisi e impatta violentemente sulla vita di tutte e tutti, a partire da quel settore primario fondamentale per sfamare il mondo», così il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi commenta l’assegnazione della Genziana d’oro Miglior Film a Donde los árboles dan carne dell’argentino Alexis Franco.

La pellicola segue le peripezie di un allevatore di bestiame e della sua famiglia alle prese con un prolungato periodo di siccità. «Il regista compone un film sospeso tra finzione e realtà: un neo-western umanista che decostruisce e reinventa il mito maschile del gaucho, restituendo dignità e fragilità a una comunità che resiste senza retorica. La narrazione si sviluppa tra gesti quotidiani e paesaggi aridi, evocando un’epica silenziosa che interroga il nostro rapporto con la terra e con il tempo», questo il verdetto della giuria.

 

La Genziana d’oro Miglior film di alpinismo – Premio CAI va invece ad Adra della regista britannica Emma Crome. Ambientato nel Galles del Nord, epicentro dell’arrampicata nel Regno Unito, accompagna lo spettatore in un viaggio nostalgico attraverso interviste e materiale d’archivio. «Nel film l’arrampicata ha il ruolo di collante generazionale, attaccamento e amore per il territorio, oltre che di amicizia e condivisione: tutti valori che il CAI promuove ogni giorno nel suo impegno per avvicinare le giovani generazioni alla montagna», osserva il presidente generale Antonio Montani.

All The Mountains Give dell’iraniano Arash Rakhsha si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano”. Realizzato nell’arco di sei anni, il documentario mostra la vita dei kolbar, contrabbandieri curdi costretti a guadagnarsi da vivere trasportando merci tra Iran e Iraq. «Ammiriamo il contributo poliedrico del regista e la colonna sonora suggestiva e inquietante che ha sapientemente integrato», decreta la giuria.

Le Genziane d’argento vanno per Miglior contributo tecnico-artistico a Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine, fiaba su tre asini che scoprono le bellezze dell’universo in un osservatorio abbandonato, e per Miglior cortometraggio a Anngeerdardardor di Christoffer Rizvanovic Stenbakken, storia di un ragazzo autistico che, nella ricerca del cane che gli è stato rubato, trova invece un amico.

Infine The Wolves Always Come at Night dell’australiana Gabrielle Brady – epopea di una famiglia mongola costretta a trasferirsi a malincuore dal deserto del Gobi in città a causa dei cambiamenti climatici – conquista il Premio della Giuria, mentre il Premio T4Future, da quest’anno alloro ufficiale, va al corto animato per adulti e bambini Tête en l’air del francese Rémi Durin. La passione dello scoiattolo Alfonso per le nuvole ha colpito la giuria, «oltre che per la grafica curata, per il messaggio che lancia, che invita ad osservare anche le cose più piccole che altri ignorano».

Il pubblico incorona invece Eternal Solo di Andrea Cossu (Miglior Film di Alpinismo – Rotari) sull’impresa dell’alpinista italiano Stefano Ragazzo nel cuore del Karakorum pakistano, e SKI – The Greatest Ski Tour Of All Time del norvegese Nikolai Schirmer (Miglior Lungometraggio – DAO), che documenta l’isolamento, l’allenamento e l’impresa in solitaria dell’amico Vegard Rye per scalare e scendere con gli sci 27 montagne in una volta sola.

Foto © Michele Purin

 

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martedì 24 Giugno 2025