Siamo Europa Festival: “Viaggio nell’universo delle fake news. La storia dell’uomo vista attraverso le più grandi menzogne di tutti i tempi”
Secondo l’enciclopedia Treccani una fake news è una “notizia falsa, termine entrato in uso nel primo decennio del XXI secolo per designare un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o non intenzionalmente attraverso il web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione”.
E’ veramente un fenomeno la cui nascita va ricercata negli ultimi anni e da attribuire solamente all’avvento del mondo del digitale? Ce ne parla Pierpaolo Salino, della redazione di Pagella Politica, con la conferenza “Viaggio nell’universo delle fake news. La storia dell’uomo vista attraverso le più grandi menzogne di tutti i tempi ”.
Di certo la rivoluzione digitale degli ultimi anni ha fortemente modificato il nostro modo di accedere alle informazioni. Fino a vent’anni fa per avere accesso ad esse dovevamo dedicare tempo alla ricerca delle notizie che venivano offerte dalle agenzie di stampa. Oggi il panorama è un po’ mutato.
Grazie ad internet e a strumenti quali lo smartphone, ormai quasi un sostituto del PC, si può dire che sono le informazioni che arrivano a noi: infatti veniamo costantemente colpiti da contenuti che ci vengono inviati (da amici, conoscenti, piattaforme social…). Questa “infodemia”, cioè sovrabbondanza di informazioni rispetto ad un tal argomento, porta con sé anche la maggior difficoltà nel capire nello specifico da dove derivano queste notizie e soprattutto se sono attendibili o meno.
Se facciamo mente locale possiamo constatare che la fake news – o per meglio dire della disinformazione, come sostiene Margaret Sullivan del Washington Post– ha sempre costellato la storia dell’uomo. Basti pensare alle leggende, ai miti e alle culture popolari presenti nel bagaglio culturale di ognuno di noi.
Salino, per far comprendere meglio la situazione, porta come esempio la bufala per eccellenza dilagata negli Stati Uniti nel secolo scorso: la questione sull’invasione terrestre dei marziani sollevata da Orson Wells nel 1938. Welles, col suo programma radiofonico “La guerra dei mondi”, mise in scena l’omonimo romanzo di fantascienza di Herbert G. Wells (1897) in modo tale da far sembrare che stessero arrivando in radio una serie di breaking news delle agenzie di stampa.
La nuova tecnologia rappresentata dalla radio, il contesto storico dell’epoca, le nuove scoperte scientifiche che interessavano Marte e, infine, gli allarmanti titoli sulla vicenda comparsi sui quotidiani nazionali americani l’indomani la messa in onda del programma, scatenarono il panico tra i radiospettatori, che non colsero subito il fatto che si trattasse di una finzione.
E’ giusto sottolineare che l’opinione pubblica di inizio ‘900 non era più condizionabile di quella del 2022. Il fenomeno della disinformazione non è nuovo e non riguarda solamente la sfera del digitale, ma sono semplicemente una serie di meccanismi che in vari modi si ripresentano nel corso della storia. Abbiamo sempre avuto questa difficoltà nell’interpretare i fenomeni e nel scegliere a cosa credere e a cosa no. Rispetto al passato, l’unica cosa nuova è l’enorme quantità e la velocità con cui i contenuti vengono condivisi.
Allora come difenderci, oggi più che allora, da questa disinformazione pressante e, allo stesso tempo, non diventare anche noi divulgatori di disinformazione? La parola chiave è conoscenza! La soluzione siamo noi, perché siamo noi che produciamo disinformazione (volontariamente o meno). E’ il nostro comportamento quotidiano e l’attenzione con cui ci approcciamo ai contenuti veicolati dalla rete che è in grado di limitare la circolazione di fake news. Ogni singola persona è un produttore di contenuti che potenzialmente possono essere diffusi, perciò bisogna aver chiaro in mente che ogni singola informazione da noi prodotta e divulgata ha delle conseguenze, a volte positive ma a volte rischiano di andare a ledere altre persone. Conoscenza ed educazione mirata a far comprendere le potenzialità ed i rischi legati alla diffusione di informazioni: questa è la ricetta anti fake news.
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mercoledì 11 Settembre 2024