Quattro suggerimenti per un mondo migliore

Nonostante i proclami, veri e propri accordi per far fronte ai cambiamenti climatici non sono stati firmati. Oppure, quando è successo, non hanno avuto attuazione o questa è stata fissata così in là nel tempo che la classe politica non se ne preoccupa più: il lavoro è terminato, un accordo è stato preso, ora sotto con cose più urgenti.

Spetta quindi a noi rimboccarci le maniche per cercare di garantire ai nostri figli e ai nostri nipoti quanto meno la stessa vivibilità di cui abbiamo “goduto” noi. Ecco quindi quattro suggerimenti – semplici semplici e facilmente applicabili – che potranno contribuire a cambiare le cose. Quattro suggerimenti, si badi bene, che non solo miglioreranno il tenore di vita del pianeta, ma permetteranno anche di risparmiare dal punto di vista economico.

Meno carne. Mettiamo per un attimo da parte la pur importante questione etica, legata all’uccisione di animali. È comunque evidente come sia necessario ridurre il consumo di carne, che ha un peso enorme sull’ambiente (oltre che, come dimostrano i medici, sulla salute umana): l’uso di suolo e di acqua richiesto per la coltivazione del foraggio che alimenta gli animali è eccessivo e non sostenibile. Il bello (?) è che non bisogna per forza trovare un’alternativa alla carne: basta limitarne il consumo a una o due volte alla settimana.

Meno plastica. Basta un dato per rendere inquieti i nostri sonni: nemmeno il 10% dei 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica prodotti ogni anno viene riciclato. Il resto finisce nelle discariche oppure – quando va male – negli oceani. E questa non è nemmeno la notizia peggiore. La notizia davvero brutta è che nemmeno il riciclo è un’opzione alla lunga percorribile, perché la plastica tende a perdere le proprie proprietà al punto che il riciclo diventa infattibile. La soluzione? Tante e svariate. Ma eccone una che riguarda la quotidianità di ognuno: smettiamo di comprare le bottigliette d’acqua dei distributori automatici e usiamo al loro posto una borraccia, che possiamo riempire ogni volta che vogliamo.

Meno docce. Detta così, è una provocazione. Ma tra il non lavarsi e il lavarsi troppo si trova la giusta via di mezzo. Non c’è bisogno di fare una doccia che duri mezz’ora – per quanto, lo riconosco, in certe situazioni e al termine di certe giornate non ci sia nulla di più rinfrancante – per pulirsi. Così come non c’è bisogno di tenere il getto sempre acceso. Insaponiamoci tenendo l’acqua spenta e riaccendiamola solo per sciacquarci. Lascerà un segno positivo sul pianeta e sulla nostra bolletta.

Meno auto. I mezzi pubblici, spesso e volentieri, sono un inferno. Tuttavia, treni e autobus non sono l’unica soluzione che permetterebbe al Pianeta di vivere meglio. Chi deve fare spostamenti brevi per andare da casa al luogo di lavoro può muoversi in bicicletta o a piedi. Chi deve fare distanze più lunghe può sperimentare il car sharing con quei colleghi o quelle colleghe che devono fare lo stesso tragitto. Dividere la benzina e togliere dalla strada due o tre macchine non sarebbe affatto male.

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domenica 8 Dicembre 2024