Piccole e grandi parti per cambiare il Pianeta

Ogni anno La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC) organizza la COP (Conference of Parties), un vertice a cui gli Stati prendono parte per discutere e trattare sulle azioni necessarie a ridurre le emissioni di gas serra e, di conseguenza, arginare il cambiamento climatico. Oltre alle parti ufficiali – ossia i Capi di Stato e i delegati – ci sono anche tantissime piccole parti riunite al fine di agire per il Pianeta.

Grazie al progetto Visto Climatico dell’Associazione Viraçao&Jangada, con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, tra queste piccole parti è compreso un gruppo di ragazze e ragazzi volato a Glasgow per seguire e raccontare la COP26, tenutasi dall’1 al 12 novembre 2021. Io ho avuto la grande opportunità di far parte di questo gruppo e se dovessi riassumere in una parola l’esperienza appena vissuta userei il termine “contenitore”. Sì, perché queste due settimane sono state un vero e proprio contenitore: di entusiasmo, timori, novità, incontri, confronti, scoperte.

Inizialmente il timore era protagonista: si trattava del primo viaggio all’estero dopo tanto tempo e di un evento globale con la partecipazione di un grande numero di persone provenienti da tutto il mondo, ancora in periodo di pandemia. Timore sostituito però dall’entusiasmo che ha preso il sopravvento una volta messo piede su suolo scozzese, accompagnato dall’adrenalina che sempre trasmette il nuovo. A questo si sono aggiunti i numerosi incontri, dentro e fuori la COP: dagli Indios dell’Amazzonia, ai giovani attivisti dalle isole del Pacifico, da chi ha scalato l’Everest per studiare i cambiamenti climatici, a chi ha attraversato la Gran Bretagna in bicicletta per sensibilizzare sull’inquinamento dell’aria. Sia che si trattasse di discorsi con sconosciuti, sia di chiacchierate con le compagne e i compagni di viaggio con cui mi ritrovavo la sera, sono stati tutti momenti di utile confronto. Lo scambio di idee e pareri mi ha permesso di imparare e scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo: pane per la mia mente curiosa.

In qualità di osservatori non abbiamo potuto, durante la COP, accedere di persona ai negoziati tra capi di stato e/o delegati, ma abbiamo invece avuto la possibilità di seguire alcune plenarie e gli eventi paralleli su tantissimi temi differenti, esplorare i padiglioni di vari stati e realtà, incontrare altri gruppi di giovani, raccontare quel che accadeva a chi ci seguiva dall’Italia, insomma, essere anche noi protagonisti di questo grande evento su cui sono stati puntati per quindici giorni gli occhi del mondo intero.

È stata un’esperienza che mi ha arricchito, mi ha permesso di mettermi in gioco, di essere ancora più consapevole di quanto solo insieme si possano cambiare veramente le cose e di quanto sia fondamentale la mia – anche se piccola – parte.

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

domenica 8 Dicembre 2024