Siamo Europa Festival: “Passeggiata sconfinata alla scoperta della Trento europea”

Foto di Stefania Gadotti
Nel pomeriggio di venerdì 13 maggio si è tenuta – nell’ambito di Siamo Europa Festival – la Passeggiata sconfinata. Alla scoperta della Trento europea a cura di Fondazione Museo storico del Trentino, Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Fondazione Antonio Megalizzi e Istituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler.
Il percorso si è snodato a partire da Piazza Venezia, ai piedi del monumento a uno dei padri dell’Europa: Alcide De Gasperi. Qui sono state introdotte le origini dell’Unione Europea, per la quale – come lo stesso De Gasperi affermava – «erano necessarie non solo le architetture tecniche date dalle istituzioni, ma soprattutto “un soffio vitale” dato dai cittadini e dal popolo».
La seconda tappa del percorso, Port’Aquila, ha svelato un importante affresco significativo per la Trento europea, in particolare nell’età moderna. Lo stemma del Principe Vescovo tedesco Neideck qui raffigurato contiene le conchiglie simbolo del pellegrinaggio a Santiago De Compostela, chiaro riferimento al viaggio e, di conseguenza, alla natura della città all’epoca, come luogo di incontro tra culture e lingue. Il posizionamento dell’effige non è casuale, poiché si trattava questo di un importante punto di accesso alla città, soprattutto per chi proveniva dai territori della Serenissima e dall’Oriente.
L’incrocio tra le vie Suffragio, San Marco, San Pietro e Manci – un altro luogo significativo per la natura europea di Trento – è stata la terza tappa della passeggiata. Lì è stato spiegato come in passato il quadrivio si trovava nel quartiere tedesco, abitato da una comunità molto coesa di circa trecento mercanti e artigiani immigrati da Tirolo e Baviera. Anima germanica ancora riscontrabile oggi nella forma a cuspide del non lontano campanile della Chiesa di San Pietro, luogo della successiva tappa in cui il racconto europeo è approdato al passaggio di secolo tra Ottocento e Novecento. All’epoca vari fattori cominciarono a influenzare negativamente le libertà di spostamento tra gli Stati, fino ad arrivare al regime fascista e alla soppressione di tutto ciò che era straniero, allontanando qualsiasi sogno europeista.
Dopo qualche accenno alla Resistenza e all’importante figura di Giannantonio Manci, il percorso è proseguito alla volta di Via Belenzani dove, da qualche mese, è presente una panchina blu Europa. La storia della Trento europea contemporanea, infatti, non ha potuto che rimandare alla figura a cui la seduta è dedicata: Antonio Megalizzi, il giovane giornalista morto nell’attentato di Strasburgo nel dicembre del 2018. I partecipanti alla passeggiata hanno lì ascoltato l’emozionante racconto sulla vita e sull’impegno di Antonio, europeista attivo che aveva trovato nella radio – dove spicca il ruolo centrale delle parole – un importante mezzo di trasmissione di ideali.
Il gruppo ha infine proseguito verso Piazza Dante, luogo significativo per i simboli di affermazione identitaria: il monumento al Sommo Poeta, dichiarazione della forza di lingua e cultura italiane contro i nazionalisti tedeschi; il visibile Mausoleo a Cesare Battisti, di cui tutti conosciamo la storia; i palazzi di Regione e Provincia. Come De Gasperi affermava «le identità si sommano e si può essere allo stesso tempo trentini, italiani ed europei» e questa passeggiata sconfinata lo ha dimostrato.
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venerdì 7 Febbraio 2025