Moltiplicazioni Festival: politiche attive ed emergenza abitativa

Il tema dell’abitare è stato al centro della tavola rotonda organizzata da Percorsi di Secondo Welfare al Moltiplicazioni Festival 2023. Alla discussione sono intervenute Anna Benazzoli, progettista culturale ed attivista della rete trentina Abitare Stanca / Attiva, e Erika Capasso, Presidente di Fondazione Innovazione Urbana di Bologna.

Benazzoli presenta Abitare Stanca / Attiva come un processo prima ancora che un gruppo di persone, nato dall’unione di varie associazioni sensibili a problematiche abitative come l’abitare migrante e quello studentesco, la turistificazione del territorio, i vuoti urbani e l’edilizia pubblica popolare. Individua poi la principale causa dell’emergenza abitativa nelle diseguaglianze.

“Da una due giorni di analisi delle criticità è nato un manifesto di intenti per trasformare la stanchezza dell’abitare in attivismo: non può esistere una soluzione singola per un problema collettivo. Si devono coinvolgere tutti i soggetti interessati: Pubblica Amministrazione, Terzo Settore, enti privati, università e cittadini”. Alcune delle azioni concrete individuate prevedono l’imposizione di una moratoria temporanea sugli sfratti; lo sblocco di 200 posti allo studentato Sanbapolis; la regolamentazione dell’abitabilità per chi vive il territorio rispetto al turista; e il ritorno ad investire nell’edilizia pubblica anche promuovendo la possibilità dell’autorecupero di case ITEA sfitte.

“Il primo passo dev’essere la ricollocazione della casa come diritto e non come privilegio. Non esistono sfide impossibili: ogni realtà deve trovare i propri strumenti. Nel caso del Trentino sarebbe auspicabile un dialogo maggiore tra Provincia, Comuni e Comunità di Valle, oltre all’istituzione di spazi di ascolto/confronto con i cittadini”, conclude Benazzoli.

Proprio l’interdisciplinarità, l’interdipendenza e la partecipazione attiva della comunità sono alla base di Fondazione Innovazione Urbana che vede Comune ed Università di Bologna collaborare alla realizzazione di progetti di riqualificazione e rigenerazione del tessuto cittadino. “Le persone devono essere al centro dell’evoluzione e dell’innovazione urbana. Solo attraverso una redistribuzione del potere e ad un dialogo con i cittadini si possono trovare strategie comuni efficaci. La città deve diventare un bene comune con al centro le persone e le loro relazioni, in modo che tutti possano riconoscersi nelle proprie prossimità”, spiega Capasso.

Da quando la Fondazione è nata nel 2018 ha portato a termine un importante progetto di rigenerazione di un complesso di edilizia residenziale popolare di 500 appartamenti nel cuore del capoluogo emiliano, trasformando lo spazio pubblico in bene comune attraverso un patto di corresponsabilità tra cittadini ed amministrazione.

La prossima sfida la vedrà invece cimentarsi nella riqualificazione dello Spazio Dumbo, ex proprietà di Ferrovie dello Stato, che dovrà diventare il settimo quartiere della città: “Un distretto sostenibile, basato su modelli di economia circolare e sociale, nel quale sia la comunità la vera protagonista. Per Bologna rappresenta appunto l’opportunità di dimostrare che nulla è impossibile”.

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mercoledì 11 Settembre 2024