Moltiplicazioni 2022 : i diritti delle montagne con United Mountains of Europe

Tra gli eventi di apertura del Moltiplicazioni Festival 2022 si è tenuto un dialogo d’ispirazione incentrato sulla montagna e sui suoi diritti. Adele Zaini, tra le fondatrici di United Mountains of Europe, ci ha raccontato la genesi e lo svolgimento del progetto, sviluppatosi con l’obiettivo di analizzare le varie problematiche di un ecosistema così fragile e complesso come quello montano.

«Le montagne sono un hotspot della crisi climatica, ma non solo. Sono presenti anche alcuni problemi sociali tra cui, ad esempio, il mondo dell’alpinismo visto ancora come principalmente maschile» questo il punto di partenza per il progetto che ha portato Adele e altre quattro ragazze a esplorare l’arco alpino da est a ovest, praticando diverse discipline sportive e analizzando le problematiche delle montagne. Il tutto è avvenuto con un approccio sostenibile basato su un’alimentazione vegetariana e spostamenti puliti. «Per rendere il nostro messaggio più efficace abbiamo pensato di dare dei diritti alla montagna, così è stata resa “qualcuno” e ha ricevuto visibilità» e, anche per questo, il viaggio si è concluso a Bruxelles – città sede di alcune delle più importanti istituzioni europee – nella Giornata Internazionale della montagna, l’11 dicembre. Un momento di confronto e sviluppo di idee per cercare soluzioni concrete per reinventare la montagna, insieme a esponenti della Commissione Europea, scalatori internazionalmente conosciuti, guide e rappresentanti di vari club alpini, a cui è seguito un secondo momento aperto al pubblico con il focus sulla condivisione dell’esperienza con più persone. Ciò che è emerso: «Non basta andare con un nuovo approccio, si deve ridefinire la montagna, cambiare prospettiva e per questo c’è bisogno di massa critica, di pressione dal basso».

Fondamentale per il progetto è dunque anche il coinvolgimento della comunità, in particolare per raccogliere le idee e poi ricondividerle, grazie ai social media e ad alcune cartoline con cui è stato richiesto un diritto della montagna. «La creazione di un network è una delle essenze del progetto, il nostro obiettivo era quello di essere portavoce di bisogni condivisi, – afferma Adele – siamo state sorprese e felici del grande entusiasmo, della volontà di agire ed essere coinvolti. È emerso tantissimo amore per la montagna».

Toccato, poi, l’argomento dell’attivismo. Per Adele, la definizione del termine: «Non è il concetto classico di scendere in piazza e protestare ma è chiedere un cambiamento; significa attivarsi, diventare attivi, non rimanere passivi». E non serve necessariamente nemmeno essere famosi o importanti: «Noi non eravamo nessuno, ma siamo arrivate a dialogare con la Commissione Europea. Non servono superpoteri ma solo un’idea, tanto impegno e tanta passione». Questi sono anche gli elementi che hanno permesso al gruppo di essere così unito e di raggiungere gli obiettivi, insieme al fatto che «Amiamo alla follia quella che è la montagna e l’amore porta forze inaspettate e mette ordine nelle priorità».

Due i filoni da cui sono emersi i risultati del progetto. Dal punto di vista del clima: «In montagna gli effetti del cambiamento climatico sono molto più evidenti che altrove. Parte del nostro percorso si è svolto sul ghiacciaio del Morteratsch dove ci sono dei paletti che indicano la fronte glaciale nell’arco del tempo: dal 1860 al 2015 bisogna camminare mezz’ora e notare ciò è sicuramente molto impattante». La seconda prospettiva è invece quella legata alle comunità locali e, in particolare, all’incontro di esse con chi proviene dalla città: «Le comunità hanno spesso pochi stimoli e tendono a seguire percorsi già fatti. È necessario comprendere che ci sono tantissime dimensioni della montagna, tutte da esplorare. La montagna è lentezza e non deve essere sfruttata turisticamente come un parco giochi, è necessario puntare a un turismo esperienziale».

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sabato 8 Febbraio 2025